«Pro-vita nei consultori», è bufera
L’emendamento al decreto Pnrr voluto dal centrodestra. Pd e M5S: nuova offesa ai diritti delle donne
È stato un emendamento al Pnrr che ieri ha aperto le porte dei consultori ad associazioni, per la precisione a «soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità». Ovvero: le associazione pro-life. Un provvedimento che ha fatto insorgere le opposizioni, compatte. Il testo, a prima firma di Lorenzo Malagola di FDI, è passato in Commissione bilancio della Camera. E la prima protesta si è levata da Pd e M5S, all’unisono: «Il coinvolgimento delle associazioni pro-life nei consultori rappresenta l’ennesima offesa ai diritti della donna e alla sua autodeterminazione».
Decisa e diretta la voce di Elly Schlein, segretaria dem: «L’aborto è un diritto fondamentale ancora troppo negato in questo Paese, ovunque governa la destra la legge 194 viene ostacolata».
Appena eletta Giorgia Meloni aveva garantito che non avrebbe messo mano alla 194, e con lei anche la ministra della Famiglia Eugenia Roccella. Ma Francesco Boccia, presidente dei senatori dem,
L’aborto è un diritto fondamentale ancora troppo negato in questo Paese, ovunque governa la destra la legge 194 viene ostacolata
Elly Schlein segretaria del Pd
ora ricorda quelle promesse e commenta: «Con il solito modo, quasi di soppiatto, la destra prova ad assestare un altro colpo alla libertà delle donne in materia di procreazione e aborto. Sembra che questa destra, guidata da una donna, abbia in odio la libertà femminile. Faremo una battaglia convinti che la libertà e la responsabilità delle donne siano un valore da tutelare».
Ma Fabio Rampelli, FDI, vice presidente della Camera, replica: «Nessuno vuole riformare o abrogare la 194. Ma applicarla nella sua interezza. L’emendamento va in questa direzione, consentire una riflessione come previsto dalla legge, “contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza”». Proteste anche da Luana Zanella, Avs: «Non è accettabile questo blitz con un emendamento subdolo dell’ultima ora. Soprattutto adesso che il Parlamento europeo ha votato a favore dell’inserimento dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’ue».