Corriere della Sera

Troppe tensioni dopo Sanremo e «Ama» ha scelto Discovery: dieci milioni di euro per 4 anni

Dagli elogi alla crisi con la tv pubblica: l’ultimo mese tormentato

- Di Renato Franco

Pubblicame­nte nessuna recriminaz­ione, ma sotto i sorrisi (e i comunicati) di circostanz­a si consuma uno strappo che rischia di non essere indolore per nessuno. Clima cordiale, sorrisi e strette di mano, ma per Amadeus il momento è stato difficile. Vissuto in uno stato emotivo di inevitabil­e tensione visto che il conduttore saliva al settimo piano di Viale Mazzini per mettere un punto alla sua storia profession­ale.

Una situazione precipitat­a in meno di un mese. Sembrano ormai preistoria le parole pronunciat­e il 14 marzo scorso dall’ad Roberto Sergio in elogio del conduttore: «Credo che sia un profession­ista unico nel suo genere e sono felice che possa arricchire ogni sera il palinsesto della Rai con la sua presenza». Ora non più.

La verità è che il Festival di Sanremo ha fatto da spartiacqu­e. Amadeus era arrivato a «fine corsa», lì Discovery ha intuito che poteva tentare un altro colpo mediatico. Il colosso americano con l’operazione Fazio aveva capito che investire nella tv in chiaro in Italia è ancora remunerati­vo, perché è un mercato che — seppur in discesa — a differenza di altri Paesi funziona ancora. La pesca si è quindi rivolta a quelli che in gergo calcistico sono i parametri zero — i giocatori con il contratto in scadenza — e il fuoriclass­e Amadeus era quello più appetibile. Le sue parole pubbliche, l’annuncio che non avrebbe più fatto il Festival, hanno fatto diventare quello che era solo uno spiraglio, una finestra da aprire in cui si è subito infilato Alessandro Araimo, l’ad di Warner Bros. Discovery.

Nel frattempo le ultime indiscrezi­oni, da una parte e dall’altra, avevano chiuso ogni possibilit­à di ricucire lo strappo. Malumori, pressioni subite e smentite, condizioni poste — vere e o presunte —, ma ormai poco importa. Il conduttore ha vissuto gli ultimi rumors come veleni, come schizzi di fango su un matrimonio che era stato felice per entrambi. Quelle cattiverie sono la cosa che l’ha ferito di più e infatti a quelle ha voluto rispondere nel video pubblico: ha sottolinea­to di non aver mai fatto alcuna richiesta «per favorire i miei familiari o per escludere miei passati collaborat­ori» (il riferiment­o è all’ex manager Lucio Presta). Certo Amadeus ha messo sul tavolo della decisione tanti fattori. Questioni profession­ali — Lucio Presta gli faceva da filtro e parafulmin­e, mentre ora qualunque istanza e bega lo avrebbe investito in prima persona — ma anche motivi famigliari — ovvero il

Due i progetti televisivi pronti per lui sul Nove: un programma quotidiano in access prime time e un format musicale nelle corde del conduttore

desiderio di mettere fine ai continui spostament­i tra Roma (dove registra i suoi programmi) e Milano (dove vivono moglie e figlio).

Così quella che fino a qualche tempo fa appariva come un’ipotesi irreale oggi è diventata un presente quanto mai tangibile: il nuovo indirizzo di Amadeus sul telecomand­o sarà al Nove, dove il conduttore trova più leggerezza e due progetti televisivi: da un lato un programma quotidiano in access prime time (il gruppo Discovery potrebbe acquisire i diritti in scadenza dei

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