Corriere della Sera

Molla tutto e va in Florida, l’avvocato del magnate sogna l’ambasciata a Roma

Blanche spera di essere ripagato in futuro con un ruolo

- Da New York Massimo Gaggi

Fino a qualche anno fa era un procurator­e federale negli stessi uffici oggi occupati dal District Attorney di Manhattan, Alvin Bragg, grande accusatore di Donald Trump.

Ieri Todd Blanche è entrato nel tribunale di New York da suo difensore nel primo, storico processo criminale a un ex presidente degli Stati Uniti. Già processato e condannato ma solo in sede civile, non penale: fin qui multe e indennizzi, ora rischia il carcere.

Giurista democratic­o che, dopo aver lasciato l’ufficio della pubblica accusa, aveva cambiato ruolo diventando avvocato difensore e partner del più vecchio studio legale di New York, Cadwalader, Wickersham & Taft, Blanche un anno fa ha stupito tutti lasciando quella prestigios­a law firm.

Si è trasferito in Florida, ha cambiato la sua affiliazio­ne politica da democratic­o a repubblica­no, ha comprato una casa a Palm Beach, vicino a Mar-a-lago, ed è diventato l’avvocato difensore di Trump per tre delle sue quattro incriminaz­ioni penali.

Questa di New York per il pagamento del silenzio della pornostar Stormy Daniels con fondi della sua campagna elettorale del 2016, quello in Florida per aver conservato illegalmen­te nelle sue residenze private documenti governativ­i top secret e quello di Washington nel quale Trump, accusato di aver tentato di bloccare l’insediamen­to del nuovo presidente, Joe Biden, è rappresent­ato da lui e da un altro avvocato.

Amici sorpresi perché il 49enne Blanche lascia un lavoro sicuro e ben retribuito (è specializz­ato in reati finanziari e difesa delle grandi corporatio­n) per legarsi a un cliente a dir poco ingombrant­e e dai modi bruschi, che ha già licenziato molti legali e non è particolar­mente noto per pagare le loro parcelle con puntualità.

Ma l’avvocato, che già in passato aveva difeso persone vicine a Trump come Paul Manafort (che fu manager della sua campagna presidenzi­ale), deve aver deciso che vale la pena rischiare prestigio e carriera per essere protagonis­ta di un processo storico che catalizzer­à l’attenzione dell’america e di mezzo mondo.

Talmente convinto del valore di questa sfida da trapiantar­e tutta la sua famiglia in Florida.

Si è cominciato ieri, ma Blanche ha già incassato qualche sconfitta nella fase preparator­ia del processo: rimbeccato brutalment­e dal presidente del tribunale che giudicherà Trump, Juan Mercham, quando ha chiesto un rinvio di un mese per acquisire ed esaminare altri documenti («Perché vi fate vivi solo adesso?»).

In compenso nessuno si scandalizz­erà se Trump verrà condannato: cosa che in molti danno per scontata, anche lo stesso The Donald che parla di giustizia ad orologeria.

Blanche, che viene pagato non direttamen­te da Trump ma attraverso Save America,

Ex democratic­o

Il legale ha cambiato affiliazio­ne politica e ha comprato casa vicino a Mar-a-lago

un comitato di azione politica a favore del candidato repubblica­no che raccoglie contributi da migliaia di suoi sostenitor­i, potrebbe puntare anche a un altro tipo di retribuzio­ne: un ruolo nell’amministra­zione Trump, se lui tornerà alla Casa Bianca.

Secondo il New York Times, scherzando con gli amici, l’avvocato dice che vorrebbe essere nominato ambasciato­re degli Stati Uniti in Italia.

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