Corriere della Sera

La strage tra i negozi: «Colpiva solo donne»

- A. Full.

Quando le chiedono se sia un caso che tra le sei vittime cinque siano donne, lei risponde: «I video parlano da soli, no? E questa è certamente una pista chiara per noi». Sydney, la sede centrale della polizia del Nuovo Galles del Sud. Parla Karen Webb, dirigente con uno dei gradi più alti. Ai giornalist­i che la incalzano durante la conferenza stampa, spiega quel che forse era chiaro già da certe immagini. Joel Cauchi, il quarantenn­e autore della strage, sabato, al Bondi Junction Westfield, il centro commercial­e alla periferia Est della città, non ha ammazzato a caso, come sembrava dalle prime, concitate, testimonia­nze di chi ha visto tutto o è scampato per miracolo al massacro. La poliziotta chiarisce: «È ovvio per me e per gli altri investigat­ori che questo è un punto di interesse: l’aggressore si è concentrat­o sulle donne e ha evitato gli uomini». Non solo. Tra i feriti, circa una decina, alcuni dei quali ancora in pericolo di vita, molte sono donne. Fra le vittime prese di mira da Cauchi, Yixuan Cheng, una 25enne studente cinese dell’università di Sydney. Poi Dawn Singleton, Jade Young, Pikria Darchia. E Ashlee Good, la 38enne morta cercando di proteggere la figlia di nove mesi ancora in pericolo di vita. La vittima di sesso maschile è Faraz Tahir, un pakistano di 30 anni che lavorava come addetto alla sicurezza. La strage di Cauchi è stata fermata da una coraggiosa agente che lo ha affrontato, uccidendol­o con un colpo di pistola sparato solo dopo avergli intimato di fermarsi. La polizia si sta concentran­do sul profilo del killer, quello di una persona gravata da un pesante disagio mentale — hanno detto i suoi genitori, sconvolti — sin dall’adolescenz­a. «Stiamo dedicando molto tempo ad ascoltare coloro che lo hanno conosciuto» ha proseguito Webb. Sui suoi numerosi profili social, l’uomo si era definito «tutor» di inglese. Viveva a Sydney in una roulotte, aveva la passione per il surf, colleziona­va coltelli e si proponeva come escort, offrendo «momenti piccanti» sia a uomini che a donne, sui siti di incontri a luci rosse.

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Killer Joel Cauchi, 40 anni

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