Omicidio Willy, Pincarelli si sposa Lei: «Lo aspetterò, sono innamorata»
Roma, oggi le nozze in carcere con una 28enne
«È innocente, credo in lui». Lo ha visto in tv e si è innamorata, ha iniziato a inviargli lettere in carcere e, alla fine, ha preso l’iniziativa proponendogli le nozze. Laura Roffo oggi diventerà la moglie di Mario Pincarelli, uno dei quattro uomini che la sera del 6 settembre 2020 massacrò di botte Willy Monteiro Duarte, cuoco di 21 anni, nella piazza di Colleferro, cittadina alle porte di Roma.
Un matrimonio tra le sbarre del carcere Borgata Aurelia a Civitavecchia, dove è rinchiuso il giovane dopo la condanna a 21 anni stabilita dalla Cassazione solo una settimana fa.
Ventotto anni, di professione commessa, originaria di Bracciano, comune a 40 chilometri dalla Capitale, la futura sposa voleva mantenere il riserbo sulle nozze, «è una questione di Mario e mia», le poche parole della donna alle agenzie di stampa. La ricerca di un anonimato impossibile: troppo forte l’eco su quella furia durata 40 secondi, su quel ragazzo innocente ucciso senza un perché. Per quell’omicidio sono in carcere anche i fratelli Marco e Gabriele Bianchi (per loro pene fino a 24 anni) e Francesco Bellegia (23 anni).
Una storia d’amore nata proprio durante il processo, attraverso gli schermi televisivi. Laura era rimasta colpita da quel giovane poco più che 25enne, operaio edile con la passione del karate, immortalato spesso dalla stampa nel corso delle udienze: iper tatuato, con l’inchiostro che avvolge il collo e il disegno di una lacrima sotto l’occhio destro, barbetta scura e lunga. Un colpo di fulmine per un uomo condannato per aver colpito a calci e pugni un ragazzino mentre giaceva a terra agonizzante. Poi il desiderio di avvicinarlo, una missione impossibile, un amore contrastato e, forse per questo, persino più irresistibile.
Aveva preso carta e penna la 28enne, iniziando uno scambio epistolare d’altri tempi. E Mario le aveva risposto. Una corrispondenza fitta, alla quale però mancava un contatto, uno sguardo. Una vicinanza che si è concretizzata durante qualche udienza, a cui Laura non è voluta mancare. Poi, una settimana fa, la condanna definitiva, che però non ha affatto interrotto il sogno d’amore della coppia. «Non cerco notorietà, sono innalentieri morata — ha spiegato la stessa Laura — credo nell’innocenza di Mario e lo aspetterò». Una «brava ragazza, giovane ma pronta per questo passo importante», ha commentato l’avvocato Loredana Mazzenga, legale di Mario Pincarelli, che ha accettato vodi fare da testimone alle nozze del suo assistito.
Si sposeranno poco prima di pranzo nella cappella del carcere di Civitavecchia ma con rito civile: scarna la lista degli invitati, genitori e al massimo qualche amico sono concessi nella casa circondariale. Non saranno nemmeno ammesse le fotografie, tradizionale ricordo di un giorno importante come quello delle nozze: è possibile che si possa fare qualche eccezione, ma dovrà essere in caso la direttrice, Patrizia Bravetti, ad autorizzare un paio di scatti. Sarà comunque un momento unico visto che i due non hanno potuto mai sfiorarsi. Pochi minuti insieme e poi di nuovo la separazione: il matrimonio però consentirà a Laura e Mario di potersi incontrare nei colloqui in carcere una volta a settimana. Con una condanna a 21 anni, Pincarelli può solo sperare, con la buona condotta, di poter godere di permessi premio o della semilibertà. Questo però non prima di una decina di anni. «È giusto che possa ricostruirsi una vita in futuro» gli augura l’avvocato Mazzenga. Una opportunità che invece non potrà avere Willy.
Condannato a 21 anni La ragazza, che fa la commessa, lo ha visto in tv e ha cominciato a scrivergli in cella