ANZIANI: I FONDI? URGENTI ANCHE LE RISORSE UMANE
«I soldi non sono tutto. Io resto convinto che si debba realizzare una riforma sostenibile, ovvero capace di spendere bene e dove c’è veramente bisogno». Sono le parole dell’arcivescovo Vincenzo Paglia in un’intervista a commento della frenata che il Piano degli Anziani aveva subito in sede di Conferenza Statoregioni. Condivido molto l’approccio di mons. Paglia, instancabile presidente della Commissione per l’assistenza degli anziani. Commissione, è bene ricordare, che ha posto il tema «anziani post Covid» al centro del dibattito politicoistituzionale sin dal Governo presieduto da Draghi.
Dopodiché è vero che i soldi non sono tutto, ma sono necessari. Per questo comprendo lo sfogo di Roberto Speziale, presidente di Anffas e coordinatore della Consulta per il Welfare del Forum nazionale del Terzo Settore, raccolto su Buone Notizie. Rispetto a quanto previsto dalla Legge delega, il decreto non prevede gli attesi fondi necessari a dare pieno compimento alla riforma ed è un peccato che siano stati accolti pochi suggerimenti provenienti dal Forum. Tuttavia è compito dei corpi intermedi che intendano interpretare in modo responsabile il proprio ruolo sostenere le Istituzioni - laddove necessario anche in maniera critica - soprattutto quando hanno il coraggio di affrontare riforme epocali e attese da tempo. Mai cedere alla tentazione di gettare via il bambino con l’acqua sporca. È infatti innegabile che la legge mette finalmente al centro del dibattito il tema anziani andando a valorizzare aspetti fondamentali come l’invecchiamento attivo, il volontariato intergenerazionale, l’alfabetizzazione informatica e il co-housing. E questo è bene. Come Cdo Opere Sociali siamo già impegnati a promuovere questi ambiti e il nostro contributo concreto e di idee mai verrà meno.
Ritornando a mons. Paglia vorrei però porre l’accento su un allarme da lui lanciato: «Siamo a corto di risorse umane, sia per le professionalità sanitarie sia per quelle sociali». Sul tema della formazione professionale Cdo è impegnata a promuoverla e svilupparla attraverso la sua rete di realtà educative. Ma se vogliamo passare allo sviluppo reale dobbiamo avere le professionalità adatte. Professionalità che non possono e non devono essere solo quelle provenienti dal Terzo settore. Occorre quindi uno sforzo corale di tutti: Governo, opposizione, Regioni, associazioni e Enti del terzo settore. Il tema anziani è decisivo per la crescita e la coesione del Paese. Noi ci siamo e vogliamo svolgere il nostro compito fino in fondo: ponendoci come intermediari tra Istituzioni e buone prassi che intercettiamo nel dialogo con le nostre opere, applicando il principio di sussidiarietà che da sempre fa parte del patrimonio genetico della Compagnia delle Opere.