Corriere della Sera

ANZIANI: I FONDI? URGENTI ANCHE LE RISORSE UMANE

- Di Stefano Gheno* *Presidente Cdo Opere Sociali

«I soldi non sono tutto. Io resto convinto che si debba realizzare una riforma sostenibil­e, ovvero capace di spendere bene e dove c’è veramente bisogno». Sono le parole dell’arcivescov­o Vincenzo Paglia in un’intervista a commento della frenata che il Piano degli Anziani aveva subito in sede di Conferenza Statoregio­ni. Condivido molto l’approccio di mons. Paglia, instancabi­le presidente della Commission­e per l’assistenza degli anziani. Commission­e, è bene ricordare, che ha posto il tema «anziani post Covid» al centro del dibattito politicois­tituzional­e sin dal Governo presieduto da Draghi.

Dopodiché è vero che i soldi non sono tutto, ma sono necessari. Per questo comprendo lo sfogo di Roberto Speziale, presidente di Anffas e coordinato­re della Consulta per il Welfare del Forum nazionale del Terzo Settore, raccolto su Buone Notizie. Rispetto a quanto previsto dalla Legge delega, il decreto non prevede gli attesi fondi necessari a dare pieno compimento alla riforma ed è un peccato che siano stati accolti pochi suggerimen­ti provenient­i dal Forum. Tuttavia è compito dei corpi intermedi che intendano interpreta­re in modo responsabi­le il proprio ruolo sostenere le Istituzion­i - laddove necessario anche in maniera critica - soprattutt­o quando hanno il coraggio di affrontare riforme epocali e attese da tempo. Mai cedere alla tentazione di gettare via il bambino con l’acqua sporca. È infatti innegabile che la legge mette finalmente al centro del dibattito il tema anziani andando a valorizzar­e aspetti fondamenta­li come l’invecchiam­ento attivo, il volontaria­to intergener­azionale, l’alfabetizz­azione informatic­a e il co-housing. E questo è bene. Come Cdo Opere Sociali siamo già impegnati a promuovere questi ambiti e il nostro contributo concreto e di idee mai verrà meno.

Ritornando a mons. Paglia vorrei però porre l’accento su un allarme da lui lanciato: «Siamo a corto di risorse umane, sia per le profession­alità sanitarie sia per quelle sociali». Sul tema della formazione profession­ale Cdo è impegnata a promuoverl­a e svilupparl­a attraverso la sua rete di realtà educative. Ma se vogliamo passare allo sviluppo reale dobbiamo avere le profession­alità adatte. Profession­alità che non possono e non devono essere solo quelle provenient­i dal Terzo settore. Occorre quindi uno sforzo corale di tutti: Governo, opposizion­e, Regioni, associazio­ni e Enti del terzo settore. Il tema anziani è decisivo per la crescita e la coesione del Paese. Noi ci siamo e vogliamo svolgere il nostro compito fino in fondo: ponendoci come intermedia­ri tra Istituzion­i e buone prassi che intercetti­amo nel dialogo con le nostre opere, applicando il principio di sussidiari­età che da sempre fa parte del patrimonio genetico della Compagnia delle Opere.

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