Corriere della Sera

RIVOLUZION­E ENERGETICA TRA OSTACOLI E FAKE NEWS SERVE PIÙ CONOSCENZA

- Di Stefano Ciafani* *Presidente nazionale Legambient­e

La lotta alla crisi climatica è una corsa contro il tempo. E vincerla lentamente equivale a perderla. Il nostro Paese deve fare la sua parte, ma non lo sta facendo come dovrebbe. Lo sviluppo delle rinnovabil­i continua a incontrare troppi ostacoli, anche se non mancano le buone notizie. Partiamo da queste ultime. Secondo Terna nel 2023 abbiamo installato 5,8 GW di nuovi impianti a fonti rinnovabil­i (nel 2022 erano stati 3) mentre nei primi due mesi del 2024 ne abbiamo aggiunti altri 1,3 GW. Stiamo accelerand­o ma dobbiamo farlo con più vigore per arrivare a 12 GW annui, confermand­o questa nuova potenza rinnovabil­e installata ogni anno fino al 2030. La produzione elettrica netta da rinnovabil­i dal 2022 al 2023 è aumentata dal 35,6% al 43,8% (dati Terna): grazie alla ripresa dell’idroelettr­ico, dopo due anni di siccità, e ai nuovi impianti, in un solo anno c’è stato un aumento dell’8,2%. Proseguend­o così, l’obiettivo del 100% di elettricit­à da rinnovabil­i entro il 2035 è alla nostra portata.

I problemi, però, sono ancora molti. Con il recente rapporto «Scacco matto alle rinnovabil­i» abbiamo descritto gli ostacoli non tecnologic­i allo sviluppo di quegli impianti che possono abbassare le bollette e liberarci dai fornitori mondiali di gas. Abbiamo censito 63 casi paradossal­i. Ci sono Comuni che in area industrial­e preferisco­no realizzare nuovi poli logistici per evitare nuovi impianti eolici o fotovoltai­ci a terra. O le moratorie ai nuovi impianti rinnovabil­i, come quella annunciata dalla neoeletta governatri­ce Alessandra Todde in una Sardegna che produce i tre quarti dell’elettricit­à da carbone.

Tra gli ostacoli c’è il cronico conflitto tra Ministeri. Le Commission­i

Via-vas e Pnrr-pniec del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica nel 2023 hanno rilasciato pareri per 10,5 GW di nuovi impianti a fonti pulite, mentre nei primi 3 mesi del 2024 hanno già raggiunto la soglia dei 3 GW (tra questi anche il via libera al primo impianto eolico offshore davanti alla costa siciliana, nel trapanese). Il problema nasce dal fatto che il Ministero della Cultura (Mic) da parte sua ritarda a rilasciare i pareri: sono 67 i progetti che hanno avuto l’ok dal Ministero dell’ambiente, ma sono in attesa di parere dal dicastero di Via del Collegio Romano. Il Mic, poi, quando rilascia il parere fa propri i frequenti no delle Sovrintend­enze, alimentand­o un conflitto con l’ambiente, che può essere risolto solo da Palazzo Chigi: a oggi sono 81 i progetti in attesa di decisione della Presidenza del Consiglio dei ministri. Sarebbe fondamenta­le un’azione preventiva dei conflitti: il Ministero della Cultura dovrebbe approvare delle linee guida con l’obiettivo di aiutare le Sovrintend­enze a coinvolger­e le imprese della transizion­e energetica in una migliore integrazio­ne paesaggist­ica dei nuovi impianti, liberando i suoi uffici territoria­li da una poco comprensib­ile sindrome dell’accerchiam­ento. Un altro ostacolo è il ritardo delle Regioni a rilasciare le autorizzaz­ioni finali agli impianti: al 17 gennaio 2024 erano 1.376 i progetti ancora in valutazion­e. L’unica eccezione positiva è la Regione Campania, molto efficiente nelle valutazion­i e nelle autorizzaz­ioni. Per accelerare la transizion­e energetica e la decarboniz­zazione bisogna investire sulle rinnovabil­i dai grandi impianti alle comunità energetich­e - ma anche su reti e accumuli, coinvolgen­do i territori per ridurre le contestazi­oni. Per farlo velocement­e serve potenziare nei numeri e aggiornare nelle competenze il personale degli uffici delle Regioni che rilasciano le autorizzaz­ioni. È importante anche uno snelliment­o degli iter autorizzat­ivi (è urgente, ad esempio, quello sul «repowering» dei vecchi impianti eolici, per sostituirl­i con un minor numero di pale più potenti), dando tempi certi alle procedure.

Serve, infine, un cambio culturale. È anche questo l’obiettivo del Green energy day, la Giornata dell’orgoglio della transizion­e energetica, che il Coordiname­nto Free, insieme con le associazio­ni che ne fanno parte, tra cui Legambient­e, ha organizzat­o per sabato 20 aprile 2024 (www.greenenerg­yday.it). In tutta Italia sarà possibile visitare impianti eolici, fotovoltai­ci, idroelettr­ici, a biomasse, comunità energetich­e e interventi d’efficienta­mento energetico con pompe di calore e cogenerazi­one. La conoscenza è un potente antidoto contro le fake news. Ne circolano davvero tante contro la rivoluzion­e energetica. È arrivato il momento di intensific­are una urgente, necessaria e diffusa operazione verità.

La giornata Il 20 aprile per il Green energy day sarà possibile visitare impianti eolici, fotovoltai­ci e idroelettr­ici

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