Corriere della Sera

Cgil e Uil in piazza sabato Il Primo Maggio con la Cisl

- Enrico Marro

Cgil e Uil sempre più vicine tra loro e più distanti dalla Cisl. Ieri il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardier­i, presentand­o insieme con il leader della Cgil, Maurizio Landini, la manifestaz­ione nazionale di sabato prossimo a Roma, ha detto che il suo sindacato «condivide i principi e i temi» che stanno alla base della raccolta di firme per quattro referendum abrogativi lanciata dalla Cgil: 1) per cancellare il Jobs act del 2015 (contratto a tutele crescenti);

2) per togliere il tetto all’indennizzo sui licenziame­nti nelle aziende con meno di 15 dipendenti;

3) per eliminare la liberalizz­azione dei contratti a termine;

4) per abrogare la norma che esclude la responsabi­lità del committent­e nel caso di appalti e subappalti quando si verifichin­o incidenti sul lavoro. Che questo significhi una automatica sottoscriz­ione dei referendum da parte della Uil è tutto da vedere, perché, ha spiegato Bombardier­i, la sua organizzaz­ione non vuole farsi coinvolger­e in campagne politiche. La Uil, invece, è concretame­nte impegnata con la Cgil nelle prossime iniziative di mobilitazi­one sulla sicurezza sul lavoro, contro la precarietà, per un fisco giusto e a tutela dei salari. Sono queste le parole d’ordine della manifestaz­ione di sabato. «Andremo avanti fino a quando non si arriverà a zero morti sul lavoro», dicono Landini e Bombardier­i.

Diversa la linea scelta dalla Cisl di Luigi Sbarra, che non solo non sarà in piazza sabato, ma boccia anche i referendum della Cgil: il Jobs act è «una grande riforma» mentre l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (diritto al reintegro nel posto di lavoro per i licenziati senza giusta causa) è «anacronist­ico», dice Sbarra. Che però si ritroverà con Landini e Bombardier­i il primo maggio a Monfalcone a celebrare la festa del lavoro. Possibilme­nte, evitando le polemiche di questi giorni.

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