Cgil e Uil in piazza sabato Il Primo Maggio con la Cisl
Cgil e Uil sempre più vicine tra loro e più distanti dalla Cisl. Ieri il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, presentando insieme con il leader della Cgil, Maurizio Landini, la manifestazione nazionale di sabato prossimo a Roma, ha detto che il suo sindacato «condivide i principi e i temi» che stanno alla base della raccolta di firme per quattro referendum abrogativi lanciata dalla Cgil: 1) per cancellare il Jobs act del 2015 (contratto a tutele crescenti);
2) per togliere il tetto all’indennizzo sui licenziamenti nelle aziende con meno di 15 dipendenti;
3) per eliminare la liberalizzazione dei contratti a termine;
4) per abrogare la norma che esclude la responsabilità del committente nel caso di appalti e subappalti quando si verifichino incidenti sul lavoro. Che questo significhi una automatica sottoscrizione dei referendum da parte della Uil è tutto da vedere, perché, ha spiegato Bombardieri, la sua organizzazione non vuole farsi coinvolgere in campagne politiche. La Uil, invece, è concretamente impegnata con la Cgil nelle prossime iniziative di mobilitazione sulla sicurezza sul lavoro, contro la precarietà, per un fisco giusto e a tutela dei salari. Sono queste le parole d’ordine della manifestazione di sabato. «Andremo avanti fino a quando non si arriverà a zero morti sul lavoro», dicono Landini e Bombardieri.
Diversa la linea scelta dalla Cisl di Luigi Sbarra, che non solo non sarà in piazza sabato, ma boccia anche i referendum della Cgil: il Jobs act è «una grande riforma» mentre l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (diritto al reintegro nel posto di lavoro per i licenziati senza giusta causa) è «anacronistico», dice Sbarra. Che però si ritroverà con Landini e Bombardieri il primo maggio a Monfalcone a celebrare la festa del lavoro. Possibilmente, evitando le polemiche di questi giorni.