Corriere della Sera

MALTRATTAR­E GLI ANIMALI IMPUNITÀ QUASI GARANTITA

- Alessandro Sala

Maramaldeg­giare contro un animale non è reato. Lo ha di fatto stabilito il gip di Frosinone chiedendo l’archiviazi­one delle accuse nei confronti di due giovani che l’estate scorsa si erano accaniti su una capretta durante una festa di compleanno in un agriturism­o, prendendol­a a calci e gettandola da un parapetto dopo averla caricata su una carriola. Una perizia ha stabilito che l’animale poteva essere già morto al momento delle sevizie. L’oipa, l’associazio­ne animalista che a suo tempo aveva sporto denuncia per «uccisione di animali» e «istigazion­e a delinquere», ha deciso di presentare opposizion­e alla richiesta del gip perché «questo genere di delitti è espression­e di pericolosi­tà sociale». Il caso aveva suscitato molto clamore. Ci si aspettava una sentenza se non esemplare almeno in linea con il principio che nel 2024, con la protezione degli animali entrata nella Costituzio­ne, certe violenze gratuite non possano essere tollerate. Ma non esiste il tentato omicidio di animali e neppure il vilipendio del loro cadavere. L’art. 544 bis punisce solo chi «per crudeltà o senza necessità» ne cagiona la morte. Nell’inno di Mameli si dice che ogni uomo «di Ferruccio ha il core e ha la mano», riferiment­o al capitano Francesco Ferrucci che nella difesa della Repubblica di Firenze nel 1530 venne ferito e poi brutalment­e giustiziat­o da Fabrizio Maramaldo. Celebri le sue ultime parole: «Tu uccidi un uomo morto». A distanza di secoli non è vero che ogni uomo è Ferruccio. Qualcuno, ancora, è Maramaldo.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy