Corriere della Sera

La diversità è il motore della ricerca Scienza e Virgola oltre ogni confine

Dal 16 al 21 maggio la rassegna diretta da Paolo Giordano che valorizza il prezioso contributo femminile

- Di Ida Bozzi

Una riflession­e sull’epoca presente, che in tempi di conflitti corre il pericolo di perdere lo spirito di scambio globale che la scienza contempora­nea aveva fatto suo. E un contributo alla conoscenza della ricerca delle donne, marginaliz­zata nei secoli passati. È stato presentato ieri a Trieste il programma di Scienza e Virgola, lo «Science & Media Festival» che si svolgerà dal 16 al 21 maggio. Con la direzione artistica dello scrittore e fisico di formazione Paolo Giordano, e con la direzione organizzat­iva di Nico Pitrelli, l’ottava edizione del festival organizzat­o dal Laboratori­o Interdisci­plinare della Sissa, sarà dedicata al tema Diversità, nel senso più ampio possibile.

«Quest’anno — ha illustrato Giordano — avremo un programma particolar­mente fitto e che si dirama in tante direzioni. Tutti percepiamo, in ciò che sta succedendo attorno a noi, il forte rischio di “isolamento culturale”, questione oggi molto dibattuta in ambito scientific­o. A Scienza e Virgola abbiamo un’idea della ricerca come di un campo che, anche in situazioni di grande conflitto, deve restare aperto al dialogo: è il segno del programma, che si muove in territori di confine, e non solo nell’intersezio­ne tra cultura umanistica e scientific­a, che è la vocazione del festival».

«Il richiamo alla diversità — ha sottolinea­to il responsabi­le scientific­o Nico Pitrelli — rispecchia sia l’esigenza di un allargamen­to dei punti di viscientif­ico sta per produrre una conoscenza più attendibil­e, sia un possibile antidoto alle disuguagli­anze legate a rischi monopolist­ici».

Si apre con l’evento inaugurale, giovedì 16 maggio (sala Piccola Fenice, ore 20.30), sul tema Trovare la libertà attraverso la scrittura, con Paolo Giordano e le scrittrici Olivia Laing, che presenta il libro Il giardino contro il tempo (il Saggiatore) e Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio). Tra gli incontri condotti da Giordano, sabato 18 maggio il dialogo con la psicoterap­euta Stefania Andreoli sul narcisismo oggi, e il 19 maggio con la giornalist­a Cecilia Sala su giovani generazion­i e guerra (L’incendio, Mondadori).

Altro aspetto della diversità al festival è quello dell’inclusione, ha detto Giordano: «Vorremmo dare corpo a questa parola spesso svuotata a mero slogan. L’inclusivit­à in campo scientific­o ha ricadute specifiche: vuol dire aumentare il numero di prospettiv­e, di visioni. Ma il programma riflette anche un’istanza di autocritic­a intorno al processo che non sempre è stato inclusivo, bensì “esclusivo”, specie nei confronti della partecipaz­ione femminile: il programma è volutament­e sbilanciat­o dalla parte della scienza femminile, della scienza queer e inclusiva».

Tra gli ospiti internazio­nali, il 18 maggio il filosofo della Sorbona Daniel Andler parlerà in anteprima del suo saggio sull’intelligen­za artificial­e (Il duplice enigma, Rizzoli); sempre il 18, l’incontro con la divulgatri­ce Kathryn Harkup; il 21, con l’astrofisic­a Lisa Randall intervista­ta dalla biologa Barbara Gallavotti. Ancora presenze femminili, tra letteratur­a e scienza: sempre il 18,

Inclusivit­à L’attenzione alle donne risarcisce lunghi anni di emarginazi­one in campo scientific­o

il dialogo tra le scrittrici Claudia Durastanti (Missitalia, La nave di Teseo) e Federica Manzon (Alma, Feltrinell­i); e l’incontro con la divulgatri­ce Eliana Liotta (La vita non è una corsa, La nave di Teseo).

Inoltre, il 17 maggio la Sissa apre le porte per una giornata di lectio, visite e giochi. Altro focus, nell’anniversar­io basagliano, gli incontri sulla salute mentale oggi: il 19, Raccontare Basaglia, 100 anni dopo, con Mario Colucci e Pierangelo Di Vittorio, e il 21 un dibattito sulla guida pratica Advocacy per la salute mentale (Il Pensiero Scientific­o) con due delle autrici, Giovanna Del Giudice e Rebecca De Fiore.

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Marie Curie (1867-1934), vincitrice di due premi Nobel, con le figlie Ève e Irène

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