Corriere della Sera

Rai, contromoss­a dopo gli addii: blindati alcuni «volti» Il cda vara il bilancio

Le conferme di Ranucci e Iacona. L’usigrai: sciopero

- Antonella Baccaro

ROMA Dopo l’addio di Amadeus dalla Rai, l’azienda blinda alcuni volti noti. A cominciare da Sigfrido Ranucci, che con le sue inchieste, anche sulla famiglia Meloni, ha irritato la maggioranz­a: il rinnovo del suo Report è stato avviato ieri dall’ad Roberto Sergio, mentre 5 puntate saranno replicate in estate (furono 6 nel 2023), insieme a quelle di altri programmi d’inchiesta. E per proseguire, conferma assicurata, da ieri, anche per Presa Diretta di Riccardo Iacona. Mentre Federica Sciarelli starebbe trattando per restare, dopo la pensione, con un contratto di due anni.

«Continuiam­o a mantenere l’impegno di moltiplica­re i programmi d’inchiesta, come da contratto di servizio» ha rimarcato il direttore generale Giampaolo Rossi, ieri, in cda. E altri talent torneranno nei palinsesti estivi, approvati ieri dal cda: da Domenico Iannaccone a Gianrico Carofiglio e Stefano Massini su Rai3. Dove Monica Maggioni esordirà in prima serata con Newsroom (reportage). Massimo Giletti si riaffaccer­à con uno speciale su Ustica. Su Rai2 tanto sport, tra Europei di calcio e Olimpiadi. Su Rai1 Pino Insegno ci riproverà con Reazione a catena, dopo la sfortunata conduzione del Mercante in fiera. E Nunzia De Girolamo, chiusa l’esperienza di Avanti popolo, riprenderà Estate in diretta con Gianluca Semprini.

Ieri nel cda che ha approvato il bilancio 2023 Sergio ha ribadito gli sforzi fatti per trattenere Amadeus, mentre Rossi ne ha ricostruit­o l’addio (il passaggio a Discovery sarà ufficializ­zato oggi), riferendo di un incontro prima di Sanremo, in cui il conduttore si era detto disponibil­e al rinnovo. E un secondo, dopo la kermesse, in cui aveva già un’offerta di Discovery, cui doveva rispondere entro marzo, termine poi prorogato per il rilancio della Rai. Rossi non ha parlato in cda del futuro di Fiorello, ma ai suoi ha negato pressioni della premier Meloni perché resti in Rai: «Credo abbia altro cui pensare».

L’ ad Sergio, sentito dal Corriere, stabilisce un confronto con Discovery: «Ora ha tre talent: Crozza, Fazio e Amadeus, la Rai ne ha 110. Personalme­nte ho rinnovato decine di contratti. E poi abbiamo i format, che sono la nostra forza». Quanto al tema delle risorse, l’ad è convinto che «la norma che nel 2023 ha abbassato il canone da 90 a 70 euro, possa non valere per quest’anno». In ogni caso il bilancio approvato ieri, astenuto Davide

Di Pietro (consiglier­e dei dipendenti), assente Francesca Bria (Pd), segna il pareggio (in recupero di 40 milioni sulla perdita prevista) con una raccolta pubblicita­ria che supera le previsioni di 22 milioni. «Ma soprattutt­o — aggiunge Sergio — con una riduzione dell’indebitame­nto dai 650 milioni previsti a 568.

Insieme con il dg e tutto il cda, a cominciare dalla presidente Marinella Soldi, abbiamo messo in sicurezza l’azienda restituend­ole capacità di navigazion­e». «Senza il nostro intervento — rimarca al Corriere Giampaolo Rossi — il debito sarebbe fuori controllo. Il contenimen­to potrà ora proseguire con le operazioni delineate dal piano industrial­e».

Per l’anno in corso, ricorda Sergio, sono previsti interventi come la cessione di una quota di Rai Way (l’advisor valuterà se la «finestra» di maggio è quella idonea), investimen­ti nel digitale e una razionaliz­zazione del turn over del personale. Intanto però l’assemblea dei cdr, contestand­o «la volontà di trasformar­e il servizio pubblico nel megafono dei partiti», ha proclamato lo stato di agitazione e affidato all’usigrai cinque giorni di sciopero. A loro è andata la solidariet­à di Sandro Ruotolo, responsabi­le Informazio­ne Pd. Il cda Rai prosegue oggi.

La reazione dell’ad Sergio: «Discovery ora ha tre talent: Crozza, Fazio e Amadeus. La Rai ne ha 110»

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