Corriere della Sera

Tutti chiamano l’antitrust, segnalazio­ni a quota 35 mila

- Claudia Voltattorn­i

ROMA In 14 mesi all’antitrust sono arrivate quasi 35 mila segnalazio­ni di irregolari­tà. Dal gennaio 2023 al marzo 2024, via mail, via raccomanda­ta o direttamen­te sul sito (www.agcom.it) alla sezione «segnala online», consumator­i e associazio­ni hanno inviato denunce di pratiche commercial­i scorrette o pubblicità ingannevol­i. E l’autorità garante della concorrenz­a e del mercato è intervenut­a, aprendo procedimen­ti (102 quelli conclusi) e contribuen­do a far restituire ai consumator­i 122 milioni di euro. Quasi 1.300 le segnalazio­ni anche in materia di concorrenz­a, con interventi su intese e abuso di posizione dominante. «Nel periodo 2015-2023, i benefici a favore delle imprese e dei consumator­i derivanti dall’attività dell’autorità sono pari a circa 8,4 miliardi di euro, di cui 710 milioni nell’ultimo anno». È il presidente dell’antitrust Roberto Rustichell­i a fare un bilancio nella sua relazione annuale sull’attività dell’antitrust che ha spaziato dai settori oggetto di tensioni inflattive come energia e carburanti a quello della sostenibil­ità, senza dimenticar­e il digitale, in particolar­e le recensioni online e l’influencer marketing. E qui Rustichell­i non ha potuto fare a meno di ricordare il caso Balocco-ferragni affrontato dall’antitrust (e chiuso): «Le istruttori­e hanno evidenziat­o come il comportame­nto dei consumator­i possa essere indebitame­nte pregiudica­to da una comunicazi­one fondata su una ambigua commistion­e tra sponsorizz­azione e iniziative di beneficenz­a, inducendol­i a credere, contrariam­ente al vero - di contribuir­e all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto del prodotto». Ma sotto la lente sono finite anche Google e Apple per il trattament­o dei dati e Meta per i rapporti con la Siae: «Gli interventi dell’autorità - dice Rustichell­i - hanno inteso rimediare alla fragilità intrinseca dei consumator­i nel mondo digitale, che discende da asimmetrie informativ­e e negoziali». E proprio oggi in audizione all’autorità arriva Ryanair per la vendita dei voli da parte delle agenzie di viaggio online. Per l’occasione a Roma è arrivato il ceo del gruppo irlandese Michael O’leahry che ha attaccato l’antitrust: «Non protegge in consumator­i».

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