M5S, crollo dei candidati alle Europee Solo 74 donne
Poche centinaia: sono i candidati del M5S che si sono proposti per le Europee. E che oggi saranno votati dalla base. «Quasi 500», si legge sul blog contro gli «oltre 2.600» per le Europee 2019: un crollo dell’80%. Tanto che la votazione, per mancanza di candidati, non si svolgerà ovunque. Ma a colpo d’occhio quello impressiona soprattutto la mancanza di donne, da zero a 2 in metà Regioni. In tutta Italia sono 73. A scorrere l’elenco dei nomi spiccano soprattutto ex parlamentari o ex sindaci. In Sicilia corrono l’ex primo cittadino di Bagheria, Patrizio Cinque, e quello di Ragusa, Federico Piccitto. Ci sono nomi «storici» come l’animalista Paolo Bernini, finito alla ribalta nel 2013 per le sue opinioni controverse sull’11 settembre, o per le sue
teorie sui «microchip nel corpo umano» installati negli Usa «per controllare la popolazione». C’è chi da poco ha lasciato l’aula, come Gianluca Ferrara, che prima dell’ingresso tra i palazzi romani etichettava i presidenti americani come «terroristi», si è battuto per lo stop delle sanzioni a Mosca (nel 2019) e poi ha preso posizioni contro l’invio di armi in Ucraina. C’è Valentina Corneli, citata in giudizio da Meloni per un post del 2019 in cui attaccava: «Le piacerebbe rimettere le mani sulla Mafia capitale, eh?». Tra i volti nuovi spunta il direttore de La Notizia, Gaetano Pedullà, e gli esponenti del partito Gay Lgbt+. Intanto, fa discutere la decisione di Giuseppe Conte di candidare Ugo Biggeri, ex presidente di Banca Etica nonché docente proprio come il leader M5S a Firenze, nel Nord Est. In quella circoscrizione c’è Sabrina Pignedoli, vicina a Beppe Grillo. C’è chi nel Movimento legge la scelta come «una sfida del presidente al garante».