Harry, lo stop alla residenza e le marmellate di Meghan
«Meglio fare marmellate che fare casino», è la battuta che gira fra gli addetti ai livori: perché tira aria di sollievo a Londra di fronte alla svolta Ferragnez (prima maniera) di Harry e Meghan. Lei ha avviato ufficialmente il suo business di lifestyle lanciando la sua marmellata di fragole, lui promuove il polo, sua grande passione: siamo ben lontani dalle missioni filantropiche sbandierate all’inizio. Ma meglio così, dicono a Londra, meglio che facciano marmellate invece che guai: impegnati in questo modo, avranno meno tempo per memoriali e interviste velenose ai danni della monarchia. E il segno della svolta è anche il fatto che Harry ha preso la residenza americana, tagliando così l’ultimo ponte col Regno. I duchi di Sussex sono ormai diventati a tutti gli effetti una coppia di influencers a stelle e strisce. Il business
di Meghan si chiama «American Riviera Orchard» e ha esordito con un’edizione limitata e numerata di 50 vasetti di marmellata, con etichetta calligrafata a mano da lei stessa e spediti agli amici in giro per l’america in un cesto di limoni di Montecito, la località californiana dove i duchi risiedono. E Harry intanto che fa? Si occupa di documentari sul polo per Netflix. Ma soprattutto il principe è diventato legalmente residente in America, lasciandosi anche formalmente alle spalle il suo Regno. Significativa la data del passaggio: il 29 giugno scorso, quando i Sussex vennero sfrattati da Frogmore Cottage, la residenza a Windsor che era stata regalata loro dalla regina Elisabetta. Un «principe americano» pone però non pochi problemi a Londra: Harry è ancora formalmente uno dei Consiglieri di Stato, cioè quei reali che possono essere chiamati a fare le veci del sovrano. Ma è un ruolo che può essere svolto solo da chi risiede nel Regno Unito: i costituzionalisti del passato chiaramente non avevano previsto lo scenario del figlio del re che scappa in California. È davvero una Nuova Frontiera.