L’eros si accomoda nella casa trasformista
Si comincia subito con il sadomaso: in via Conca del Naviglio 10 (5Vie), se in questi giorni andate a Casa Ornella, è proibito prendere l’ascensore. Meno male che l’appartamento si trova solo al secondo piano e si arriva dunque ai «preliminari», cioè si viene accolti con gentilezza dallo staff di Maria Vittoria Paggini, la interior design che qui abita e che qui ogni anno propone il suo progetto per la Design Week.
«Trasformando ogni volta l’appartamento con temi diversi», dice, mentre dalle decorazioni e dagli arredi non si fa fatica a indovinare il titolo del tema di quest’anno, che si ispira, in parte, a Raffaella Carrà: «Porno chic. A far l’amore comincia tu». E cominciamo, allora, questa passeggiata tra una carta da parati coloratissima e piena di falli maschili, una decorazione che ha un nome programmatico, «Kamasutra», statuine in forma di pene, amplessi ovunque. Anche in cucina.
«Tutto è in vendita», ricordano dallo staff, e allora ci si concentra su quello che sembrerebbe un innocente vassoio con bicchieri. Salvo poi accorgersi che il liquore è in una bottiglia con l’etichetta «Vagin» e quindi meglio spostarsi in soggiorno. «Posso fare foto?», dice in inglese una racoso, gazza con l’impermeabile color cammello inquadrando la carta da parati creata ad hoc dall’artista Tatiana Brodatch (e realizzata da Glove): sono a testa in giù, ma quelli sono inequivocabilmente uomini nudi. Paggini è irriverente e divertente, tutto qui sa di gioanche la scelta dei libri esposti, da Porno. Una storia orale di Polly Barton a Gli intrusi di Georges Simenon.
Paggini sottolinea la presenza di tanti artisti, da Damiano Groppi a Michele Chiocciolini, mentre precisa che il tema è solo in apparenza scabroso, perché in mezzo alle opere d’arte e ai pezzi di design il nudo «diventa qualcosa di naturale». E in effetti, quello che resta negli occhi, uscendo, sono piuttosto i colori acidi, dal rosa al verde e sembra di essere passati in un set di Wes Anderson.