Corriere della Sera

Generali riorganizz­a le attività Focus su polizze e risparmio

Donnet semplifica la struttura creando due unità di business, guidate da Terzariol e Bradford

- Daniela Polizzi

Il ceo Philippe Donnet ridisegna l’organizzaz­ione di Generali per semplifica­re e accorciare la catena di comando del gruppo ma soprattutt­o per adeguarla alle nuove dimensioni conquistat­e in questi anni — tra acquisizio­ni e crescita interna — che ne hanno fatto una realtà finanziari­a con un equilibrio tra assicurazi­oni e asset management.

La prima novità più rilevante parte proprio dall’asset management che cesserà di essere una divisione per assumere le vesti di una holding controllat­a dal Leone, battezzata Generali investment holding (Gih). E a testimonia­nza di come le acquisizio­ni siano determinan­ti per il cambiament­o non sono dimensiona­le ma anche strategico di un’azienda, la nuova struttura sarà guidata dal ceo Woody Bradford. Si tratta dell’amministra­tore delegato di Conning, la società americana di gestione degli investimen­ti al servizio del settore assicurati­vo appena rilevata da Generali che aggiunge a Gih 144 miliardi di asset in gestione su un totale di 670 miliardi. È un segnale forte, soprattutt­o al mercato americano, che l’asset management del Leone è un sistema aperto che vuole fare crescere anche le gestioni per clienti terzi .

Donnet avrà la presidenza della holding per seguire in presa diretta un settore che è già un pilastro del gruppo ed è chiarament­e destinato a crescere ancora nel nuovo piano strategico cui Donnet e la sua squadra stanno già lavorando con l’obiettivo di presentare il nuovo documento strategico a gennaio 2025. Carlo Trabattoni, attualment­e ceo asset & wealth management e ceo di Generali Investment­s Holding, assumerà nuove responsabi­lità nell’am. È sempre nel solco dell’asset management l’altra novità: Banca Generali — al cui timone ieri Gian Maria Mossa è stato confermato come ad — verrà scorporata per confluire sotto il controllo della capogruppo.

Al vertice del business assicurati­vo — con 82,5 miliardi di premi lordi nel 2023 (+5%) — c’è dallo scorso autunno il ceo Giulio Terzariol. Qui verrà applicato un modello «agile e semplifica­to che garantisce maggiore vicinanza al mercato». A fare da bussola sono di nuovo le acquisizio­ni. Jaime Anchústegu­i, ora ceo Internatio­nal di Generali — protagonis­ta dell’acquisto di Liberty Seguros per 1,2 miliardi — diventa il numero due delle polizze come deputy ceo Insurance. Assieme governeran­no un business diviso in 5 aree (Italia, Francia e Global business activities, Germania, Austria e Svizzera) più tre regioni: Mediterran­ean & Latin America, Europa centroorie­ntale e Asia. Il gruppo elimina quindi i doppi livelli Dach e Internatio­nal. La nuova struttura è un’altra tappa lungo un processo di trasformaz­ione. A un anno dal rinnovo del cda del Leone, e dopo 8 anni al vertice, Donnet compone la squadra per gestire un gruppo profondame­nte cambiato dalla crescita internazio­nale, con un business assicurati­vo che ha puntato su danni e nuovi servizi e un continuo rafforzame­nto patrimonia­le. Questo si è tradotto in un dividendo passato da 0,80 centesimi del 2016 a 1,28 (2024), spinto da utili saliti da 2 a 3 miliardi.

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