Corriere della Sera

Amadeus firma per il Nove Condurrà tre nuove trasmissio­ni

Dopo l’addio alla Rai (che perde anche i «Soliti Ignoti»), un contratto di 4 anni

- R. Fra.

Èfinalment­e ufficiale quello che si è sussurrato per una settimana con titoli a nove colonne: Amadeus entra a far parte di Warner Bros. Discovery e diventa — dopo Maurizio Crozza e Fabio Fazio — volto di punta del Nove, il canale generalist­a più importante nel portfolio del gruppo che è editore di 15 canali (10 in chiaro e 5 a pagamento).

Contratto di quattro anni, Amadeus condurrà sul Nove un programma di access prime time (la fascia oraria dopo il Tg1) e due in prima serata (uno in autunno e l’altro in primavera). Non solo, grazie a questo accordo, come spiega la nota di Warner Bros. Discovery, «Amadeus collaborer­à attivament­e con il senior management nello sviluppo di nuovi formati di intratteni­mento per tutte le piattaform­e del gruppo. Nei prossimi mesi saranno annunciati i dettagli dei progetti che lo vedranno protagonis­ta».

Cinque edizioni consecutiv­e del Festival di Sanremo con ascolti ogni anno crescenti e canzoni che hanno dominato radio e streaming. Ricavi pubblicita­ri che hanno segnato trend con la freccia sempre verso l’alto (in cinque anni sono stati 227 milioni di euro), Amadeus lascia quindi la Rai nel momento più alto della sua carriera. Eppure quando era tornato in Rai nel 2008 dopo la parentesi a Mediaset (rivelatasi un flop) aveva toccato il fondo: «Nessuno mi dava da lavorare, nessuno mi chiamava — aveva raccontato —, non avevo più offerte, ero passato dall’essere uno che faceva picchi di ascolto a uno a cui non squillava il telefono». Riprese a fare radio, poi Guardì lo chiamò a Mezzogiorn­o in famiglia: «Accettai in 10 secondi». Ci rimase per sette anni, una seconda gavetta. «La seconda è stata più affascinat­e della prima che era capitata in età adulta: a 45 anni hai una consapevol­ezza diversa, non sei neanche sicuro che le cose vadano bene, ma sono sempre stato tranquillo e fiducioso». Partecipa come concorrent­e a Tale e quale show e riassapora la popolarità. Nel 2014 si aprono le porte di Reazione a catena e da lì la risalita è inarrestab­ile, culminata nel penta Sanremo. Il volto Rai per eccellenza. Fino all’inaspettat­o divorzio.

Proprio il Festival ha fatto da spartiacqu­e. Amadeus era arrivato a «fine corsa», lì Discovery ha intuito che poteva tentare un altro colpo mediatico. Il colosso americano con l’operazione Fazio aveva capito che investire nella tv in chiaro in Italia è ancora remunerati­vo, perché è un mercato che — seppur in discesa — a differenza di altri Paesi funziona ancora. Lì si è aperto il varco che ha reso possibile quello che pareva impossibil­e.

Sul fronte Rai non c’è solo la perdita di Amadeus, ma emerge che la tv di Stato avrebbe fatto scadere i termini per il rinnovo del contratto sul format dei Soliti Ignoti (di proprietà di Endemol Shine Italy). A questo punto si rafforza l’ipotesi che possa essere proprio Amadeus a condurre il game sul Nove, facendo venir meno uno delle difese più in voga dalle parti di viale Mazzini. Ovvero che il format, al di là dell’interprete, sia un requisito indispensa­bile per il successo nell’intratteni­mento. Come dire: chiunque lo conduca, il programma funziona. Ma se oltre al conduttore perdi pure il format...

Il futuro

Il presentato­re collaborer­à anche allo sviluppo di nuovi format

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