Corriere della Sera

Fraites dei Lumineers «Il mio piano per un film»

- Barbara Visentin

Nascono da film che prendono forma nella sua testa le musiche di Piano piano 2, secondo disco solista di Jeremiah Fraites, cofondator­e dei Lumineers. Concepito come «un’estensione» del primo album Piano piano, il nuovo lavoro del cantautore e musicista americano-italiano contiene brani strumental­i che hanno per protagonis­ta il pianoforte, fatta eccezione per l’ultima traccia, cover di «No Surprises» dei Radiohead, cantata da Gregory Alan Isakov. «Tutto parte dal mio amore per il piano e per le colonne sonore — dice Fraites, 38 anni —. Sono sempre stato un fan della bella musica nel cinema, riesce a rendere i film indimentic­abili». Così, la sua speranza, è anche di avvicinars­i a quel mondo: «Mi piacerebbe molto lavorare con qualche regista. Quando faccio musica solista, è come se la stessi componendo per qualche film che ancora non esiste». Conosciuto per i suoi lavori con i Lumineers (tra i brani più noti, il singolo «Ho Hey»), Fraites da anni vive a Torino, dove ha messo su famiglia e ha anche preso la cittadinan­za italiana. Proprio la moglie, Francesca Lazzarin, è produttric­e esecutiva di Piano piano 2: «Dà tante idee creative su tutta la realizzazi­one del disco». Ispirato da compositor­i come Einaudi e Morricone, ma anche amico e fan di colleghi torinesi come Andrea Laszlo De Simone e Levante, Fraites dice di non essersi avvicinato subito al pianoforte: «Da piccolo ho iniziato con la batteria. La prima me la sono costruita in casa, utilizzand­o delle grosse latte di caffè, e sono cresciuto ascoltando i Guns N’ Roses e gli Ac/dc. Poi, però, abbiamo preso un pianoforte e mi sono appassiona­to a Beethoven». I suoi lavori solisti sembrano un universo lontano rispetto al folk-rock dei Lumineers, eppure i due mondi si contaminan­o: «Quando lavoro per me, mi vengono tante altre idee che tengo per i Lumineers, quindi alla fine sono due parti simbiotich­e di un intero». Con i Lumineers, anticipa, «penso che entro la fine dell’anno avremo qualcosa di nuovo in ballo».

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Jeremiah Fraites, 38 anni

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