Fraites dei Lumineers «Il mio piano per un film»
Nascono da film che prendono forma nella sua testa le musiche di Piano piano 2, secondo disco solista di Jeremiah Fraites, cofondatore dei Lumineers. Concepito come «un’estensione» del primo album Piano piano, il nuovo lavoro del cantautore e musicista americano-italiano contiene brani strumentali che hanno per protagonista il pianoforte, fatta eccezione per l’ultima traccia, cover di «No Surprises» dei Radiohead, cantata da Gregory Alan Isakov. «Tutto parte dal mio amore per il piano e per le colonne sonore — dice Fraites, 38 anni —. Sono sempre stato un fan della bella musica nel cinema, riesce a rendere i film indimenticabili». Così, la sua speranza, è anche di avvicinarsi a quel mondo: «Mi piacerebbe molto lavorare con qualche regista. Quando faccio musica solista, è come se la stessi componendo per qualche film che ancora non esiste». Conosciuto per i suoi lavori con i Lumineers (tra i brani più noti, il singolo «Ho Hey»), Fraites da anni vive a Torino, dove ha messo su famiglia e ha anche preso la cittadinanza italiana. Proprio la moglie, Francesca Lazzarin, è produttrice esecutiva di Piano piano 2: «Dà tante idee creative su tutta la realizzazione del disco». Ispirato da compositori come Einaudi e Morricone, ma anche amico e fan di colleghi torinesi come Andrea Laszlo De Simone e Levante, Fraites dice di non essersi avvicinato subito al pianoforte: «Da piccolo ho iniziato con la batteria. La prima me la sono costruita in casa, utilizzando delle grosse latte di caffè, e sono cresciuto ascoltando i Guns N’ Roses e gli Ac/dc. Poi, però, abbiamo preso un pianoforte e mi sono appassionato a Beethoven». I suoi lavori solisti sembrano un universo lontano rispetto al folk-rock dei Lumineers, eppure i due mondi si contaminano: «Quando lavoro per me, mi vengono tante altre idee che tengo per i Lumineers, quindi alla fine sono due parti simbiotiche di un intero». Con i Lumineers, anticipa, «penso che entro la fine dell’anno avremo qualcosa di nuovo in ballo».