Corriere della Sera

Europee, la corsa nel centrodest­ra Forza Italia sceglie, ora tocca a Meloni

Tajani capolista in tutte le circoscriz­ioni tranne le Isole dove si candiderà Caterina Chinnici

- Di Adriana Logroscino

Tra i big del governo, è il primo a sciogliere le riserve. Antonio Tajani, vicepremie­r e segretario di Forza Italia, sarà capolista alle Europee di giugno in tutte le circoscriz­ioni, esclusa quella che riunisce le isole, dove a guidare la lista sarà l’ex pd passata con gli azzurri, Caterina Chinnici. «Un leader deve avere coraggio — spiega Tajani davanti al Consiglio nazionale forzista riunito a Roma —. Mi perdoneran­no mia moglie e la mia famiglia se mi dedicherò alla campagna elettorale. Lo fanno da 30 anni. Ma non sono in competizio­ne con gli alleati».

Tuttavia le Europee, per le quali le liste dovranno essere depositate entro il primo maggio, vedranno diverse candidatur­e bandiera ai nastri di partenza. Nel centrodest­ra inevitabil­mente quella più attesa è la decisione di Giorgia Meloni che sarà annunciata durante l’assemblea programmat­ica del partito fissata per domenica prossima a Pescara. Ma la corsa della premier alla guida di FDI, in tutte le circoscriz­ioni, è data già per certa da tempo. Intanto sono comparsi i manifesti: «Con Giorgia l’italia cambia l’europa». Non ancora una esplicita chiamata al voto, ma certamente una premessa.

Niente candidatur­a diretta per Matteo Salvini. L’altro vicepremie­r e segretario della Lega ha annunciato di non voler correre, spiazzando tutti, già a gennaio: «Continuo a fare il ministro» le sue parole durante una trasmissio­ne televisiva.

Poi, il leader del Carroccio aveva lasciato cadere un «candiderei però il generale Vannacci». E questa eventualit­à, ormai considerat­a più che probabile, nelle settimane successive ha provocato dibattiti pubblici e malumori riservati. Il generale — sostenitor­e di tesi contro i gay, gli immigrati e la parità di genere, contenute nel libro Il mondo al contrario — è vissuto come un innesto pericoloso dai leghisti della vecchia guardia. Sia perché potrebbe sottrarre un seggio in una congiuntur­a già difficile per il partito di via Bellerio, alle prese con un crollo dal 34% record di cinque anni fa alla stima (basata sulle ultime consultazi­oni e sui sondaggi) che lo colloca sotto il 9. Sia in quanto non portatore dei temi identitari della Lega. Salvini però tira dritto: «Spero Vannacci accetti di essere candidato con noi. Mi piacerebbe un confronto tra lui e Ilaria Salis», diceva ancora due giorni fa. Altro innesto nelle liste leghiste, per effetto dell’intesa con l’udc di Lorenzo Cesa, è Ester Bonafede: sarà candidata nelle isole, dietro la capolista (e uscente) Annalisa Tardino. «Strappato» a Forza Italia, invece, Aldo Patriciell­o, già europarlam­entare che Salvini candida al Sud.

Quasi una risposta alla candidatur­a dell’ex leghista Marco Reguzzoni da parte di FI nella circoscriz­ione Nordovest, dove gli azzurri vogliono rafforzars­i. Nonostante le dichiarazi­oni, infatti, Lega e berlusconi­ani sono in competizio­ne nei fatti per il secondo piazzament­o nel centrodest­ra. Altri nomi di punta dei berlusconi­ani al Nord sono quello di Letizia Moratti, recuperata al partito dopo la parentesi con i centristi Calenda e Renzi; Flavio Tosi, che ha sbattuto la porta della Lega due anni fa; la sottosegre­taria friulana Sandra Savino. Ulteriore spinta, poi, ci si aspetta dall’intesa con Noi moderati, che per ora costituisc­e con FI una lista comune alle Europee. Ma il leader Maurizio Lupi, intervenut­o a distanza anche al Consiglio nazionale di ieri, parla di «progetto politico serio». Tra i candidati in quota Nm sarà nella lista per il Nord-ovest Andrea Costa, ex sottosegre­tario alla Sanità.

Nella circoscriz­ione delle isole tenterà di superare lo sbarrament­o del 4% Cateno De Luca con la sua lista Libertà. Se il sindaco di Taormina mirerebbe più a farsi pesare in vista delle Regionali, nel ritorno tra gli eletti spererebbe Laura Castelli, ex sottosegre­taria del M5S, dimaiana, approdata poi nel movimento meridional­ista di De Luca.

La maggioranz­a

Il ministro primo big a sciogliere la riserva, Salvini ha già detto che non si candiderà

 ?? ?? Consiglio Nazionale
Antonio Tajani, 74 anni, e il ministro della Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati ieri a Roma
Consiglio Nazionale Antonio Tajani, 74 anni, e il ministro della Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati ieri a Roma

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy