La Ue condanna l’ungheria ma FDI e Lega votano contro Il padre di Salis a Strasburgo
«Lei imputata, non criminale». Il partito di Orbán attacca
La voce è ferma ma le mani tremanti rivelano l’emozione di Roberto Salis mentre parla della candidatura alle elezioni europee di sua figlia Ilaria per il gruppo Alleanza verdi-sinistra in conferenza stampa al Parlamento Ue. Ilaria Salis è sottoposta a carcere duro in Ungheria da 14 mesi. E il padre è a Strasburgo «non per la campagna elettorale»: «In questo momento sono qui per i diritti. Io sono il papà di Ilaria e sono qui per difendere i diritti di mia figlia», ha spiegato.
«Ilaria Salis è diventata, suo malgrado, un simbolo della dignità dei detenuti» ha detto l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, candidato di Alleanza verdi-sinistra anche lui a Strasburgo per Salis. La scelta del giorno della conferenza stampa non è casuale. Ieri il Parlamento europeo ha votato una risoluzione sullo Stato di diritto in Ungheria. Hanno votato contro soltanto i conservatori dell’ecr e Identità e Democrazia, incluse le delegazioni di Fratelli d’italia e della Lega. Gli eurodeputati hanno adottato a larga maggioranza (399 voti a favore, 117 contrari e 28 astensioni) la risoluzione finale dell’attuale legislatura che valuta la democrazia a Budapest e nella quale denunciano gravi carenze relative al sistema giudiziario, alla lotta alla corruzione e ai conflitti di interesse, alla libertà dei media, ai diritti fondamentali, al sistema costituzionale ed elettorale, al funzionamento della società civile, alla tutela degli interessi finanziari dell’ue e al rispetto dei principi del mercato unico. Il testo ha incassato i voti favorevoli di Ppe, Socialisti, Renew europe, Verdi e Sinistra.
Il caso Salis è stato al centro anche di un punto stampa dell’eurodeputata di Fidesz Eniko Gyori, ex ambasciatrice d’ungheria a Roma. «Da noi l’immunità scatta con la candidatura non solo con l’elezione come avviene in Italia. Ma saranno i giudici e il Parlamento Ue a decidere eventualmente sulla revoca della sua immunità in caso di elezione», ha spiegato. «So che hanno creato molto scalpore le immagini delle catene ai piedi ma su quello la nostra legge è chiara», ha proseguito aggiungendo che in Ungheria il servizio penitenziario segue «un codice etico che prevede misure lecite, professionali, proporzionate e necessarie». Quanto all’ipotesi di una possibile elezione di Ilaria Salis, Gyori ha risposto che «abbiamo criminali adesso, in questa Camera. Mi correggo: abbiamo persone accusate di corruzione, che sono stati carcerati per parecchi mesi e sono qui. Io non ne sono contenta». Poi è andata all’attacco: «La sinistra in Italia strumentalizza questo caso giuridico per i suoi scopi politici, soprattutto per attaccare Meloni. Da noi la politica e la
giustizia sono separate».
Roberto Salis ha spiegato che la figlia ha deciso di candidarsi alle Europee «non per scappare dal processo, ma perché ritiene di aver diritto a un processo giusto». E respinge la definizione di «criminale»: «Mia figlia è imputata, non è condannata. La candidatura non deve essere un’aggravante». Ha sottolineato che il caso «non è stato politicizzato dalla famiglia o da Ilaria. È stato politicizzato dal fatto che è un processo politico». Il co-presidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini e il capo delegazione di FDI Carlo Fidanza in una nota spiegano di considerare «legittima la battaglia di un padre preoccupato per le condizioni detentive e l’iter processuale della figlia» ma ritengono «inaccettabile l’assoluta mancanza di una sola parola di condanna politica da parte della sinistra rosso-verde della brutale violenza degli estremisti “Antifa” collegati alla Salis».
La polemica
Fratelli d’italia contro la sinistra: inaccettabile la mancata condanna alla violenza «Antifa»