A2A, cedola a 0,0958 euro Ipotesi ricorso in Lombardia contro le gare idroelettriche
A2A valuta il ricorso contro le gare bandite da Regione Lombardia lunedì scorso su alcune concessioni idroelettriche scadute. «Abbiamo una divergenza di vedute sul valore assegnato alle opere bagnate per l’operatore uscente», ha dichiarato ieri il ceo Renato Mazzoncini dopo l’assemblea dei soci che ha approvato i conti del 2023, chiuso con un utile netto di 659 milioni (+64%), e la distribuzione della cedola da 0,0958 euro. Sulla politica del dividendo, Mazzoncini rispondendo a un’osservazione del presidente dell’associazione Azionisti ha risposto dicendo che A2A è una delle società quotate con il payout ratio più basso in assoluto: «Su 650 milioni di utile ne distribuiamo il 47%. Riusciamo a bilanciare i dividendi con la crescita del patrimonio che solo quest’anno si incrementa di 350 milioni. Il nostro Piano prevede un aumento del 3% del dividendo all’anno con una crescita della società del 7%, che così incrementa costantemente il patrimonio netto aziendale».
Su un eventuale ritorno del nucleare il ceo del gruppo, che ha circa 2,6 gigawatt di rinnovabili e un piano di crescita per arrivare a 5,7 Gw al 2035, ha detto: «Non sono contrario come tecnologia, vedo un problema di capacità di stare sul mercato con due investimenti che rischiano di cannibalizzarsi a vicenda». Per quanto riguarda i rumors sulla cessione di una piccola quota da parte del Comune di Milano, che con quello di Brescia controlla A2A, il presidente Roberto Tasca ha chiarito: «I sindaci di Milano e Brescia hanno affermato che non sussiste nessuna operazione in corso che prevedesse una variazione della compagine azionaria sancita dal patto parasociale». Poi ha precisato che quella di ieri «non sarà l’ultima assemblea aperta agli azionisti in presenza, la decisione del cda va in una direzione chiara di grande trasparenza».