Corriere della Sera

Terrazza Inter, è qui la festa prima però la sfida col Torino

Alle 12.30 il match, poi la passerella fino in Duomo a celebrare il titolo

- Di Paolo Tomaselli

La terrazza da cui stasera i giocatori dell’inter ricambiera­nno il lunghissim­o abbraccio del loro popolo dopo la sfilata con il doppio pullman scoperto ha un nome che è tutto un programma, per chi ha appena conquistat­o il ventesimo scudetto: Duomo 21.

Perché questo è il tempo della festa totale (sul secondo bus ci sarà lo staff al completo, che per una volta non starà dietro alle quinte) e delle celebrazio­ni meritate che (ri)cominceran­no dopo una partita come quella con il Torino da prendere seriamente, nonostante il cerchio alla testa post sbornia dello storico derby. Ma si avvicina pure il momento della semina per il prossimo campionato, dietro la scrivania ma anche sul campo e nello spogliatoi­o. E Simone Inzaghi lo sa meglio di altri, visto che il suo primo tricolore è nato dodici mesi fa, con la reazione definitiva dopo i passi falsi in campionato e le critiche, anche ingiuste e feroci, a un gruppo che cercava l’equilibrio perfetto fra le notti magiche di Champions e certe esibizioni sottotono con le provincial­i: l’ha trovato ad altissimo livello e non ha certo intenzione di mollarlo.

A parte due-tre eccezioni dovute a problemi fisici, Inzaghi oggi darà spazio ancora alla squadra migliore e poi nelle prossime quattro (Sassuolo, Frosinone e Verona in trasferta, da «arbitri» della lotta salvezza e Lazio in casa) amplierà il minutaggio dei vari Frattesi, Asllani, Buchanan e Bisseck, quattro giocatori, ognuno con la propria storia, che hanno fame di futuro e, nel caso di Frattesi e Asllani, anche di Europeo, dato che saranno avversari nella partita d’esordio del torneo, il 15 giugno a Dortmund. A riposo, anche in questa chiave, ci sono altri due azzurri di Spalletti: Dimarco si siederà in panchina e comunque non giocherà a causa di un leggero affaticame­nto al polpaccio, mentre Acerbi si è fermato per curare la pubalgia che lo ha afflitto negli ultimi cinque mesi senza che il suo rendimento ne abbia risentito: a 36 anni, un segnale di grande tenuta non solo atletica, ma anche mentale.

Nel giorno del debutto della prima terna arbitrale femminile e del corridoio d’onore riservato dai giocatori del Torino ai neocampion­i d’italia, il Toro — inteso come Lautaro — tocca i due mesi senza gol con la maglia dell’inter: un digiuno accresciut­o dalla sosta di fine marzo (dove si è sbloccato con l’argentina) e da un paio di partite saltate. Ma pur sempre un digiuno insolito che Lautaro nel grande giorno della festa scudetto ha una voglia matta di interrompe­re, nonostante il primato nella classifica dei bomber non sia mai stato in discussion­e. Un record che sembrava alla portata e ora non è semplice da centrare è quello delle partite senza gol subiti da parte di Sommer: lo svizzero resta il portiere con la più alta percentual­e di parate (79.1 %) ed è a quota 17 (altre 2 le ha giocate Audero) e quindi a 4 gare dal record di Buffon e Provedel.

Ma basterà una partita senza gol per eguagliare il primato (20 partite) trapattoni­ano 1988-89. Quella squadra giocava 4 partite in meno e rimarrà per sempre l’inter dei record. Ma questa della seconda stella, una volta che sarà scesa dal bus scoperto, ha ancora tanta strada da fare.

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Thuram dirige i festeggiam­enti dei nerazzurri per il ventesino scudetto, conquistat­o lunedì nel derby col Milan
(Lapresse) Felicità Thuram dirige i festeggiam­enti dei nerazzurri per il ventesino scudetto, conquistat­o lunedì nel derby col Milan

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