Bankitalia: il disavanzo ancora alto è un rischio
In Italia i rischi per la stabilità finanziaria sono in lieve riduzione. Un motivo non sufficiente però per adagiarsi sugli allori. Secondo Bankitalia, infatti, occorre fare di più per spingere la crescita e limitare il disavanzo pubblico. A metterlo nero su bianco sono i tecnici di Via Nazionale. L’italia, pur in quadro geopolitico molto incerto, ha beneficiato del favorevole andamento dei mercati finanziari (nei primi mesi del 2024 i corsi azionari italiani hanno continuato a registrare guadagni superiori alla media Ue), della solidità del mercato del lavoro e del processo di disinflazione. Eppure a livello macro il rapporto debito-pil resta più alto di prima del Covid. Un fattore di rischio, per Palazzo Koch, in particolare in caso di sviluppi dell’economia meno favorevoli di quanto atteso (Bankitalia ribadisce una crescita dello 0,6% quest’anno). Quindi il Pil deve correre per rispettare gli obiettivi di riduzione del debito. Un debito che, vista la ritirata della Bce dal quantitative easing, vede diminuire la quota appunto in mano alla Banca d’italia. A comprare i titoli di Stato sono soprattutto le famiglie (ne detengono il 10%) e i fondi esteri. Il record dei 18,3 miliardi raccolti dal Btp valore a febbraio sono emblematici. Solida la situazione finanziaria delle famiglie italiane: sono aumentati potere di acquisto, tasso di risparmio e ricchezza finanziaria. Le imprese invece hanno dimostrato ampia resilienza, attingendo alla liquidità per rifinanziare i prestiti. Entrambe hanno ridotto, fino ad azzerarne la crescita, le richieste di credito alle banche. Nel comparto creditizio il margine si sta riducendo, ma resterà alto nel 2024. Bankitalia invita le banche a rafforzare il patrimonio accantonando una riserva pari all’1% delle esposizioni domestiche ponderate per il rischio.