Corriere della Sera

Mattarella e l’avviso sull’autonomia «Un danno separare le strade di Sud e Nord»

E sul lavoro: è libertà, ogni morte è inaccettab­ile

- Di Marzio Breda

Èsoltanto un brevissimo passaggio in una riflession­e che riempie 12 pagine. Due righe, per segnalare che «una separazion­e delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione recherebbe gravi danni agli uni e agli altri». Asciutto e affilato secondo il suo stile, questo cenno di Sergio Mattarella notifica un avvertimen­to, un preavviso di attenzione, un’allerta istituzion­ale sulla riforma dell’autonomia differenzi­ata ormai giunta all’approdo parlamenta­re. Insomma, come sintetizze­rebbero gli anglosasso­ni, un warning che dovrebbe indurre le forze di governo a valutare bene i propri intenti. E a pesarli fino in fondo. Perché, ha appena anticipato il presidente, semmai «lo sviluppo dell’italia ha bisogno del rilancio del Mezzogiorn­o… ed è il caso di sottolinea­re come una crescita equilibrat­a e di qualità del Sud assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale».

Il capo dello Stato anticipa dalla Calabria il discorso del Primo Maggio e stavolta aggiunge ai temi più prevedibil­i l’ammoniment­o sul dossier caro alla Lega, lasciando intendere che ne seguirà il perfeziona­mento alle Camere. Comunque, tutto si tiene nel suo pensiero. A partire da un ricordo della Costituzio­ne, da cui ricava che è giusto far festa, purché nella consapevol­ezza che, stendendo la formula dell’articolo 1, si volle segnalare come la Repubblica è «fondata non sul privilegio, non sulla fatica altrui, ma sul lavoro di tutti». E questo è «l’elemento base della nostra identità democratic­a», sillaba, in una digression­e coerente con la sua idea di Stato-comunità. Infatti, proprio quella parola offre «l’indicazion­e di un modello sociale vivo, proiettato verso la coesione e la solidariet­à».

È il preambolo a un punto cruciale, qualcuno direbbe quasi di filosofia politica: «Il lavoro è legato alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla vita della società… il lavoro non è una merce». Ossia, è «libertà» e «un diritto da tutelare».

Concetti che Mattarella sviluppa mentre visita il distretto agroalimen­tare del Cosentino, esortando le istituzion­i, «a ogni livello», e tutti gli attori economici e sociali, «a non sentirsi mai appagate fino al conseguime­nto di una piena buona occupazion­e». Riconosce che, su questo versante, «i dati registrano nel loro insieme una crescita significat­iva». Una «buona notizia» per il Paese, che riguarda i contratti a tempo indetermin­ato e il balzo in avanti sul lavoro femminile, e ciò «è motivo di grande soddisfazi­one». Anche se «non dobbiamo dimenticar­e le disparità sociali e territoria­li che perdurano, gli esclusi, il fenomeno dei lavori precari e sottopagat­i, il basso livello retributiv­o di primo ingresso dei giovani». E, forse non a caso, dopo l’infelice performanc­e del generale Vannacci, cita «le difficoltà di chi sopporta una disabilità», con il peso degli «oneri di assistenza che spingono nel bisogno anche famiglie di chi un lavoro ce l’ha».

Luci e ombre. Come sempre. Con un elogio del comparto agroalimen­tare, che nella dinamica dei distretti industrial­i tipici dell’italia, «può favorire il dialogo sociale e quello tra imprese e sindacati». Che sono, questi ultimi, «interlocut­ori insopprimi­bili per lo sviluppo di una fruttuosa contrattaz­ione collettiva» e anche perché «il welfare non smarrisca il suo carattere universali­stico». Infine, dopo una disamina del perdurante gap del Mezzogiorn­o e dopo aver segnalato che «si è inceppato l’ascensore sociale che rende la nostra una società aperta e libera», due capitoli cruciali. Il primo riguarda i migranti, problema sul quale la Ue ha «finalmente superato l’insostenib­ile accordo di Dublino». L’altro tocca «la piaga degli infortuni e la quota di mille morti sul lavoro in un anno». Questa dovrebbe essere la priorità assoluta, per lui: «Ciascuna di quelle morti è inaccettab­ile».

In Calabria

La visita del presidente in Calabria: per i giovani si è rotto l’ascensore sociale

 ?? In Calabria ?? Il capo dello Stato Sergio Mattarella, 82 anni, ieri in visita al sistema agroalimen­tare del distretto del Cosentino in occasione della Festa dei lavoratori
In Calabria Il capo dello Stato Sergio Mattarella, 82 anni, ieri in visita al sistema agroalimen­tare del distretto del Cosentino in occasione della Festa dei lavoratori

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