Corriere della Sera

Deroga (e dubbi) per la quinta volta della dem Toia «La mia energia, la stessa di sempre»

- Chiara Baldi

MILANO Ora che le liste sono state depositate in Corte d’appello, è ufficiale: Patrizia Toia, all’europarlam­ento ininterrot­tamente dal 2004 — e dal 2009 sempre con il Pd, mentre la prima elezione la vinse con Democrazia è Libertà-la Margherita — è in corsa per la quinta volta, nella circoscriz­ione nord occidental­e, per un seggio in Europa. «Ci sarò con l’energia e la convinzion­e che avete visto negli anni», ha scritto su Facebook. Lunedì sera la direzione Pd, convocata all’ultimo in via telematica, ha dato il via libera alla sua candidatur­a con solo 4 voti contrari e nessun astenuto: Toia è l’unica dem, infatti, ad aver ottenuto a questa tornata elettorale una seconda deroga (alla regola dei tre mandati), dopo che Paolo De Castro, anche lui a Bruxelles da tempo, dal 2009, ha rinunciato a vedere il suo nome in lista.

Ma il voto ha provocato più di un mal di pancia. Innanzitut­to per il metodo con cui è stato fatto, visto che il presidente del Pd Stefano Bonaccini, di concerto con la segretaria Elly Schlein, ha mandato la convocazio­ne via mail alle 16.30 per l’ora successiva e con voto telematico entro le 20. E alla fine — rileva più di uno tra i 175 componenti della direzione nazionale — non è stato comunicato neanche in quanti abbiano votato né in quanti abbiano votato sì (dati che anche il Corriere ha chiesto ma senza successo). «Lo statuto del Pd — fa notare un dem della direzione nazionale che chiede di restare anonimo — prevede inoltre che le deroghe siano deliberate dalla direzione nazionale con il voto favorevole della maggioranz­a assoluta dei suoi componenti». In più, nella mail inviata con le istruzioni per votare la «deroga alla candidatur­a di Patrizia Toia alle Europee 2024» è stato specificat­o che «i voti non espressi saranno considerat­i con la regola del silenzio assenso».

Poi c’è un tema politico legato ai seggi, visto che nella circoscriz­ione che comprende Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’aosta il Pd teme di non riuscire a ottenere più di cinque seggi. E Toia — che nel 2019 aveva raccolto quasi 80 mila preferenze — rischia di indebolire le altre candidate in lista, in una competizio­ne con un sistema elettorale proporzion­ale e la doppia preferenza di genere.

Ci sarò con la stessa energia e la convinzion­e che avete visto nel corso di questi anni da parlamenta­re europea

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