Pascale e le foto rubate con Turci: «Una persona vicina ai sovranisti voleva allontanarmi da Silvio»
L’ex compagna del Cavaliere: le nozze? Meglio niente che finte
Chi voleva il graffio non è rimasto deluso. Tra fendenti e punture, Francesca Pascale, tra gli ospiti dell’ultima puntata di Belve, non ha eluso l’argomento Silvio Berlusconi, suo compagno in modo ufficiale dal 2010 al 2020, quando la relazione finì con un comunicato dello staff dell’ex premier e, si disse all’epoca, una sostanziosa buonuscita. Poi fu la nuova vita, di entrambi, per lui al fianco di Marta Fascina, sposata con nozze «simboliche», prima della malattia e della scomparsa lo scorso giugno. Per lei con la cantautrice Paola Turci, sposata — davvero — con tanto di «sì» in municipio. E la differenza tra le due cerimonie è al centro di uno dei «sassolini» — come li chiama Pascale sui social annunciando l’intervista di ieri su Raidue — che si è tolta con Fagnani.
«Non potrei mai giudicare un deputato della Repubblica». Finge diplomazia l’ex compagna di Berlusconi, su Fascina, ultima partner del leader di Forza Italia scomparso un anno fa. Ma il politically correct dura poco: «Berlusconi era lucido, certe sciocchezze non le ha mai fatte con me».
Le «sciocchezze» sono appunto le nozze non legali della coppia, uno dei tanti argomenti affrontati nella lunga intervista che ha toccato pagine intime come quella del rapporto col padre. Ma si tratta di un colloquio che di politico ha molto. Fagnani pesca dalla sua agenda rossa e ricorda a Pascale una sua dichiarazione: «Lei ha detto che chiedeva tutti i giorni a Berlusconi di sposarla». «Affatto — risponde — non ho mai sentito la voglia di sposarmi, anche perché poi magari mi sposava ed era finto e francamente piuttosto che finto, meglio niente».
Cosi per l’attivista Lgbt la fede nuziale è arrivata con tanto di firma in Comune in Toscana, a Montalcino, nel luglio 2022, ma a dirle sì c’era Paola Turci. La loro relazione era stata anticipata da alcune paparazzate che secondo Pascale nascondevano un disegno politico: «Sono state fatte da una persona di Forza Italia vicina all’area sovranista, che mi ha sempre particolarmente odiata». E precisa l’identikit: «I fotografi? Erano mandati da una persona vicinissima a Matteo Salvini che voleva regalare a lui tutto il pacchetto di Forza Italia. C’è stato un disegno ben preciso per fare di me un problema da risolvere e quindi mi hanno seguito per farmi male». Insomma, Pascale vede il «colpevole» delle soffiate ai fotografi in qualcuno vicino all’ex premier ma al tempo stesso legato anche al leader della Lega. Ciò che è certo è che quelle immagini sui rotocalchi furono il preludio alla fine ufficiale della storia con Berlusconi: «Si è sentita solo violata, o anche liberata?», chiede Fagnani. La risposta di Pascale è forte: «Mi sono sentita violentata». È un attimo, poi torna il sorriso, sembra una vita fa. Arcore è lontana anni luce. E racconta del tentativo di Matteo Renzi di candidarla: «Ma ha preso bene il rifiuto, è un uomo intelligente».
La frecciata a Fascina «Mai desiderato sposarmi. Certe sciocchezze con me Silvio non le ha fatte»
Gli scatti
«C’era un disegno preciso per farmi male Mi sono sentita violentata»