Ambiente, il patto del G7 «Triplicare le rinnovabili» Al via la coalizione per l’acqua
Pichetto: «Un passo avanti, la transizione va guidata»
L’addio al carbone come fonte per produrre energia elettrica entro il 2035. È il risultato più importante raggiunto dal G7 Clima, Energia e Ambiente che si è chiuso ieri alla Reggia della Venaria Reale di Torino sotto la presidenza italiana, scritto nel documento finale.
Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Usa, Canada e Giappone hanno ribadito l’impegno ad accelerare l’eliminazione graduale dei combustibili fossili per raggiungere il net zero entro il 2050 in linea con il target dell’accordo di Parigi di limitare le temperature medie globali a 1,5 gradi attraverso lo sviluppo e l’attuazione di piani, politiche e azioni nazionali. Sulle rinnovabili, l’obiettivo della Cop 28 di triplicare la capacità di produzione al 2030 si rafforza con l’impegno nel G7 a sestuplicare gli accumuli di energia al 2030.
«Le grandi economie — ha dichiarato al termine dei lavori il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin — assumono la guida della transizione. L’intesa è un importante passo avanti, un raccordo tra i risultati della Cop di Dubai e la prossima Cop 29 di Baku».
I 7 Paesi hanno anche confermato l’elettrico come tecnologia chiave per la mobilità. I Paesi si impegnano ad «accelerare il ricambio della flotta di veicoli e a promuovere la crescita delle infrastrutture pubbliche di ricarica dei veicoli elettrici, anche attraverso misure normative settoriali e sostegni finanziari pubblici, al fine di aumentare significativamente la capacità totale e l’estensione geografica delle infrastrutture di ricarica nei Paesi del G7 entro il 2030»,anche se il documento finale menziona anche i biocarburanti a sostegno della decarbonizzazione.
«Il tema — ha precisato Pichetto — è stato inserito come impegno, con la sottoscrizione di Paesi europei importanti come Francia e Germania. Andiamo anche oltre con l’inserimento del sostegno del Brasile, che sarà la guida del prossimo G20».
Sul nucleare c’è la creazione di un gruppo di lavoro per scambiare buone pratiche e scambio di conoscenza. A Torino è nata anche la prima Coalizione per l’acqua, per affrontare la crisi idrica globale. Inoltre, si è fatto riferimento al fabbisogno di risorse per finanziare la transizione. «Bisogna sbloccare investimenti per «migliaia di miliardi di dollari», molto più di quanto programmato finora.
La palla passa al G7 Finanze in agenda a fine maggio a Stresa (Vb) sul Lago Maggiore.