Vinicius l’anima del Real ma il Bayern non scherza La sfida resta apertissima
Champions: a Monaco 90 minuti di emozioni e grandi giocate
Si deciderà tutto tra una settimana nel nuovo Bernabeu e anche se il 2-2 dell’andata sembra dare un piccolo vantaggio al Real Madrid, la squadra favorita per portare a casa la sua quindicesima Champions League, bisogna fare attenzione a lasciarsi andare nei pronostici. Perché il Bayern Monaco, che ha perso la Bundesliga dopo 11 anni e a fine stagione si separerà da Tuchel dopo lotte intestine e polemiche feroci, è più vivo che mai. La prima semifinale cambia pelle tante volte. Gli spagnoli prima si illudono di poterla controllare, poi rischiano di affondare e infine la rimettono in piedi. Il 2-2 è all’insegna dello spettacolo con le doppiette di Vinicius, che apre e chiude una serata riempita nel mezzo dalle reti di Sané e
Kane. Quattro gol, due rigori, molti rimpianti. Carletto non riesce a vincere all’allianz, dove torna per la prima volta, ma l’applauso dei suoi vecchi tifosi è una ammissione di colpevolezza: il Bayern ha sbagliato a esonerarlo.
I tedeschi partono forte sia nel primo tempo che nel secondo. Il Madrid, basso, stretto, all’inizio anche svogliato, è però implacabile e non perdona. Subisce venti minuti la pressione dei bavaresi, ma alla prima occasione colpisce dritto al cuore: un tiro, un gol. Freddo Vinicius, formidabile il suggerimento verticale dell’immortale Tony Kroos, 34 anni compiuti, 4 trascorsi proprio con il Bayern prima di diventare una leggenda dei Blancos. Il suo passaggio quasi visionario, e favorito dal movimento perfetto di Vini, è una delle giocate più belle della Champions League e piega la partita dalla parte degli ancelottiani. Carlo sceglie Nacho con Rudiger, mentre Lucas Vazquez sostituisce sulla fascia destra lo squalificato Carvajal.tuchel tenta con Muller insieme a Musiala e Sané, velocità e talento dietro Kane. L’inizio del Bayern è incoraggiante. I bavaresi sono veloci, incisivi, lesti e nei primi otto minuti arrivano tre volte al tiro e in un caso Lunin è decisivo con un piede. Mancano però freddezza e precisione. Il Madrid ripiega su stesso, sbuffa, soffre. Poi riparte, segna e da quel momento controlla senza patemi.
Nel secondo tempo cambia tutto. Tuchel inserisce Guerreiro per Goretzka, ma soprattutto inverte Sané, che torna a destra, con Musiala. Sembra la solita mossa della disperazione e invece si rivela decisiva. Il Bayern Monaco si rianima e ribalta la partita nel giro di quattro minuti: Sané affonda, si beve Mendy e sorprende Lunin sul primo palo. Musiala conquista il rigore che Kane trasforma nell’illusione dell’allianz. Gli spagnoli, che erano in controllo, non sanno più come frenare le azioni veloci e ficcanti della squadra di Tuchel e rischiano di andare a picco, traditi da Bellingham, il grande assente della serata. Ma non è mai finita quando in campo c’è il Madrid: Rodrygo conquista il rigore e Vinicius, sempre lui, con freddezza trasforma. Il Real è pronto a conquistare la finale al Bernabeu. Ma sarà tutto tranne che facile.
Inseguimento
Di Sané e Kane le reti bavaresi, Ancelotti continua a inseguire la 15ª per il Madrid