Corriere della Sera

Da Pupo a Zanicchi, i testimonia­l pop: poi ci faremo un’idea

Tra i «convocati» della premier anche l’attrice Gerini, il nuotatore Magnini e la schermitri­ce Di Francisca

- Monica Guerzoni

La storia della «madre di tutte le riforme» è adesso anche una storia di «voci e di corpi». Contrappos­ti. Quelli che Elly Schlein porterà in piazza il 2 giugno per stoppare la corsa del testo in Parlamento e quelli che Giorgia Meloni ha portato nella sala della Regina di Montecitor­io. Corpi olimpici, come il nuotatore Filippo Magnini e la schermitri­ce Elisa Di Francisca. E voci sanremesi, come Pupo, Iva Zanicchi e un Amedeo Minghi «stupito per l’invito». Siedono nelle prime file vicino ai ministri e già la loro presenza rivela l’intenzione di dare una pennellata «pop» a un tema ostico per i comuni mortali.

L’aquila di Ligonchio arriva prima dell’inquilina di Palazzo Chigi e le telecamere sono tutte per lei. «Perché sono stata invitata? Anche io me lo chiedo — ride Iva Zanicchi, classe 1940 —! Quando c’è Giorgia Meloni tutti corrono». Sarà lei la prima premier eletta dal popolo? «Io me lo auguro». L’ex ministro Angelino Alfano, nei panni di presidente della Fondazione De Gasperi, saluta tutti, sorride a tutti. Ben Ammar, presidente di Quinta communicat­ion, parla fitto con Pietro Salini, l’ad di Webuild che costruirà il Ponte di Messina. Matteo Salvini non c’è e l’unico leghista, Stefano Candiani, è stato avvistato mentre scendeva lo scalone. Non va al convegno sul premierato? «Non sono abbastanza fascista!», scherza lui chiudendo la mano a pugno.

Intanto nel salone di rappresent­anza entrano vecchie glorie del Parlamento come Cicchitto e Castagnett­i e arriva il sottosegre­tario Alfredo Mantovano, che avrebbe alzato personalme­nte il telefono per invitare costituzio­nalisti e imprendito­ri. Prendono posto Stefania Craxi, Margherita Boniver e Maurizio Lupi, i ministri Casellati, Ciriani, Schillaci e Abodi. Ma al centro della scena c’è ancora lei, «Iva», che canticchia «La riva bianca la riva nera», ricorda Berlusconi («gli ho voluto bene, riposi in pace») e vagheggia sulle riforme: «Il nome premierato mi piace, il resto non lo so». Del resto, discetta volentieri Enzo Ghinazzi in arte Pupo: «Mi piace il premier forte, molto forte». Forte come Putin? «Questa storia che io sarei putiniano non capisco come sia venuta fuori». Non è lei che ha cantato al Cremlino, a Ucraina già invasa? «Io sono un uomo libero. Ho fatto concerti ovunque, dalla Corea alla Russia. E poi Putin al mio concerto non è venuto». È meloniano? «Sono un anarchico, conservato­re, prezzolini­ano... Il leader forte è quello che ci vuole». Più cauto Magnini, due ori mondiali nei 100 stile libero: «Mi ha invitato il ministro Abodi, che stimo molto. Ascolterò e mi farò un’idea».

Il convegno è organizzat­o dalla Fondazione Craxi e dalla Fondazione De Gasperi, ma gli sportivi, i giornalist­i (Massimo Giletti), gli attori (Claudia Gerini), i registi (Michele Placido), gli imprendito­ri (Tarek Ben Ammar, Antonio e Giampaolo Angelucci), i sacerdoti impegnati nelle periferie difficili (don Patriciell­o, don Coluccia) e gli altri esponenti della società civile sono stati invitati da Palazzo Chigi per «aprire il confronto con i cittadini».

La fondatrice di FDI è in piena campagna elettorale per le Europee, ma nel suo staff già si lavora per portare la «madre» delle riforme meloniane fuori dai palazzi del potere, anche con una grande campagna di comunicazi­one. «La Costituzio­ne non è affatto materia che riguarda gli addetti ai lavori — argomenta la premier —. Delinea principi e valori entro i quali la nostra nazione cresce e si sviluppa dal punto di vista economico, sociale e culturale». A gettare la spugna, lei non ci ha mai pensato. Andrà avanti come un treno ad alta velocità, convinta che «la Costituzio­ne non è un moloch intangibil­e» e che le opposizion­i alzino le barricate «per partito preso». Rispondend­o al costituzio­nalista Francesco Clementi, ammette che «sarebbe meglio non arrivare a un referendum divisivo». Però lei, che pensa di vincere, si dice pronta ad affrontare il rischio: «Ricordo che la Repubblica è nata da un referendum divisivo. Ed è stato un bene».

Finisce con la leader di FDI che saluta e scappa via, Magnini e De Francisca in posa per i selfie e Claudia Gerini, già «star» della kermesse meloniana di Pescara, che spiega perché «Giorgia» l’ha convinta: «Le riforme migliorano la vita dei cittadini, è una questione di stabilità».

La platea allargata La premier spiega la scelta: «La Costituzio­ne non è un argomento da addetti ai lavori»

"Anche io mi chiedo il perché dell’invito, sono curiosa. Se c’è Meloni, corriamo Iva Zanicchi

"Mi piace il premier forte, molto forte. È quello che ci vuole. Io sono un conservato­re Pupo

"Dal nuoto, dare dei giudizi sul premierato sarebbe azzardato Mi farò una opinione Filippo Magnini

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Il cantante Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, 68 anni
 ?? ?? In prima fila Zanicchi, Boniver, Alfano e Ghribi
In prima fila Zanicchi, Boniver, Alfano e Ghribi
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L’ex campione Il nuotatore Filippo Magnini, 42 anni

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