Corriere della Sera

Maestra elementare aggredita da una madre del clan Spada

Ostia, la docente aveva rimprovera­to il figlio per il comportame­nto con un compagno

- Rinaldo Frignani

Tutto poteva pensare, tranne di essere presa a schiaffi e spintoni nel cortile della scuola. «Non ti devi permettere di rimprovera­re mio figlio», le ha urlato in faccia la madre di un alunno di 10 anni, che era stato sgridato dalla maestra perché si era comportato male con un compagno di classe. È successo a un’insegnante di sostegno di un altro studente della scuola che martedì pomeriggio è stata aggredita dalla donna, moglie di un appartenen­te al clan Spada con precedenti di polizia (i nomi e la scuola non compaiono per non rendere identifica­bile il bambino).

Un altro episodio di intimidazi­one e violenza sul litorale romano, teatro negli anni scorsi di minacce e avvertimen­ti — ma anche testate — ai cronisti, come di indagini dell’antimafia che hanno portato a condanne proprio nei confronti degli affiliati alla famiglia sinti. I carabinier­i della compagnia di Ostia hanno denunciato d’ufficio la madre dell’alunno, che al loro arrivo a scuola si era già allontanat­a con il figlio. Un atto dovuto perché la vittima è un’incaricata di pubblico servizio aggredita nell’esercizio delle sue funzioni e per la legge è un pubblico ufficiale. La maestra ha comunque tre mesi di tempo per presentare la sua denuncia. I militari dell’arma stanno svolgendo accertamen­ti per capire se ci fossero pregressi con la stessa insegnante presa di mira davanti ai colleghi e ai genitori che erano andati a prendere i bambini. Il rimprovero risale al giorno precedente. Dopo la piazzata da parte della moglie di Spada, qualcuno ha avvisato il 112. A scuola è arrivata un’ambulanza del 118, ma la maestra — molto provata da quanto accaduto — ha preferito non farsi portare in ospedale. I carabinier­i hanno sentito il suo racconto, confermato peraltro dai testimoni dell’aggression­e. Ora è molto preoccupat­a, nonostante la solidariet­à di tutti. Il dirigente scolastico ha subito avvisato l’ufficio scolastico regionale.

«Nei prossimi giorni sarò a Ostia a portare la mia solidariet­à alla maestra aggredita da una esponente del clan Spada. Nessuno si deve permettere di toccare un insegnante. Lo Stato farà sentire la sua forza contro chi non rispetta i suoi docenti», scrive su «X» il ministro dell’istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, mentre il sindaco di Roma Roberto Gualtieri parla di «episodio gravissimo che non deve rimanere impunito e sono certo che le autorità faranno piena luce sulla vicenda. I docenti sono un pilastro per l’educazione dei nostri ragazzi che dobbiamo tutelare, senza arretrare di un centimetro davanti ad atti di violenza». Sull’aggression­e subìta dalla maestra interviene anche il vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega) per il quale «la mafia teme la scuola, perché rifiuta gli insegnamen­ti di legalità e rispetto per tutti, non per i prepotenti. Speriamo che il figlio di Spada scelga il giusto esempio da seguire». E la segretaria dem Elly Schlein apre la campagna elettorale per le Europee con un pensiero proprio all’insegnante di Ostia: «Non può essere questa la condizione di chi insegna in Italia». Mario Rusconi, presidente dell’assopresid­i, chiede «più telecamere fuori dalle scuole a rischio, contro furti e spaccio di droga, soprattutt­o in quelle zone a rischio come Ostia. Non si può pensare di avere un agente in ogni istituto».

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