Corriere della Sera

«Sostengo il suo diritto di parola, spero che lei accolga quello di dissentire»

La scrittrice Valerio: chi è al governo può essere contestato

- Da uno dei nostri inviati Carlo Baroni

È tra gli intellettu­ali di sinistra a cui la ministra Eugenia Roccella ha chiesto «parole inequivoca­bili di solidariet­à» nel post pubblicato dopo la contestazi­one agli Stati generali per la Natalità a Roma. La scrittrice Chiara Valerio, unica donna citata tra gli intellettu­ali — gli altri sono Antonio Scurati, Roberto Saviano e Nicola Lagioia —, risponde cosi alla critica dell’esponente del governo. «Mi preoccupa che un ministro della Repubblica chieda di essere difeso da un cittadino, i rappresent­anti di un governo democratic­o stanno lì a difendere e garantire i diritti di tutti. A difendere che il diritto di parlare non sia un privilegio di chi sta sopra. Chi è al governo può essere contestato perché decide politicame­nte e burocratic­amente dei corpi di cittadini e cittadine. Per questo accetto e accolgo l’invito di Eugenia Roccella a sostenere il suo diritto di parola, per quanto io non sia d’accordo con le sue idee e con la sua nuova posizione riguardo l’aborto. Spero che a sua volta lei e la maggioranz­a di cui è parte accolgano e difendano il diritto di altri di parlare e di dissentire».

La ministra Roccella venne contestata anche un anno fa durante il Salone del Libro di Torino. Quando direttore dell’evento era proprio Nicola Lagioia, che ieri Roccella ha chiamato a intervenir­e. Le proteste arrivarono dagli attivisti di Extinction Rebellion e dalle femministe di Non una di meno. Lagioia non avrebbe, secondo alcuni, bloccato in modo risoluto la protesta e avrebbe anzi legittimat­o i manifestan­ti. «Il Salone è un gioco democratic­o e nelle democrazie la contestazi­one ne fa parte, ma perché non trasformar­e questa occasione in un dialogo tra uno di voi e il ministro?» replicò il direttore del Salone ricordando che la contestazi­one a Roccella era avvenuta nell’arena Piemonte, organizzat­a e gestita dalla Regione «in autonomia». Respingend­o così le responsabi­lità di quanto accaduto. La deputata di Fratelli d’italia Augusta Montaruli apostrofò con un «vergogna» il direttore del Salone.

La replica

«Mi preoccupa che un ministro chieda di essere difeso da un cittadino»

I rappresent­anti di un governo democratic­o sono lì a difendere i diritti di tutti

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