Corriere della Sera

Il faro sui contributi sopra i 40 mila euro ai comitati per il partito Venti imprese nel mirino dei pm

- G. Gua. e A. Pasq. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ci sono i bonifici fatti da Pietro Colucci, imprendito­re delle discariche, ci sono quelli del reuccio del porto Aldo Spinelli, ci sono i finanziame­nti del consiglier­e d’amministra­zione di Esselunga Francesco Moncada, del leader nella manutenzio­ni e riparazion­e delle navi Luigi Alberto Amico, dell’armatore Gianluigi Aponte... Gli inquirenti hanno contato una ventina di società che hanno finanziato in modo importante la politica di Giovanni Toti attraverso i Comitati nati per raccoglier­e fondi destinati all’attività del partito del governator­e nell’ambito della Fondazione Change. Per la Procura di Genova, che considera significat­ivi i contributi complessiv­i superiori ai 40 mila euro, si tratta di capire se sono finanziame­nti leciti o illeciti. O se non si debba parlare di corruzione, reato che emerge nel momento in cui alle donazioni, anche quelle regolarmen­te corrispost­e, hanno fatto seguito provvedime­nti della Regione a favore del finanziato­re. Cioè, se non ci sia stato un do ut des in termini di concession­i, rinnovi, stanziamen­ti o autorizzaz­ioni amministra­tive. Premessa: la legge «spazzacorr­otti», che ha abolito i contributi diretti alla politica, prevede dei paletti. I finanziame­nti erogati ai partiti e alle loro articolazi­oni, come pure ai parlamenta­ri e ai consiglier­i regionali e a chi copre cariche di presidenza, devono essere deliberati dall’organo sociale competente e iscritti regolarmen­te a bilancio. Alcuni risultati sono già emersi dall’indagine: Colucci è indagato per finanziame­nto illecito: ha versato 195 mila euro fra il 2016 e il 2020, in alcuni casi senza alcuna registrazi­one. Il sospetto dei pm è quello: possibile che l’abbia fatto solo per aderenza ideologica alla politica di Toti? Al momento, però, non è emersa una contropart­ita politica e quindi la corruzione non è contestata. Diverso è il caso di Aldo Spinelli, accusato di aver finanziato in modo robusto il movimento, oltre che l’autorità portuale presieduta allora da Paolo Emilio Signorini (finito in carcere), ottenendo un favore molto remunerati­vo: il rinnovo trentennal­e della concession­e per il

Terminal Rinfuse. Per i pm è corruzione. Alla vigilia di quattro elezioni, le amministra­tive di Savona, quelle di Genova, le politiche nazionali e le amministra­tive di Ventimigli­a e Sarzana, Spinelli aveva incontrato Toti. «Il primo chiedeva esplicitam­ente una mano e il secondo rispondeva chiedendo la sistemazio­ne di varie pratiche di suo interesse», scrive il gip nell’ordinanza che è costata a Spinelli i domiciliar­i. Stesso discorso per Moncada che secondo l’accusa ha finanziato la campagna elettorale della Lista Toti per Bucci in cambio di sbloccare le pratiche di due punti vendita di Esselunga. Sotto i riflettori è finito anche l’imprendito­re Amico, che però non è indagato. Nel 2021 ha versato 30 mila euro al Comitato Toti, dopo averne dati 20 mila fra il 2017 e il 2018. In una conversazi­one, intercetta­ta nel maggio 2021, con Matteo Cozzani, il capo di gabinetto della Regione finito ai domiciliar­i per corruzione e voto di cambio con l’aggravante della mafia, dice chiaro quel che si aspetta: «Non la luna ma un’attenzione legittima, sono sei anni che aspettiamo il rinnovo della concession­e, mi farebbe piacere quella...». Fra le centinaia di donatori, per la stragrande maggioranz­a sotto i 40 mila euro, ci sono altri gruppi importanti, alcuni segnalati dall’ufficio antiricicl­aggio della Banca d’italia. Nei mesi scorsi la Guardia di Finanza aveva perquisito le imprese dell’armatore Vincenzo Onorato e dell’europam, una delle più importanti aziende del settore energetico controllat­a dalla Black oils della famiglia Costantino. Nel 2023 Europam ha versato circa 100 mila euro in due soluzioni, dopo aver contribuit­o nel 2022 con una cifra anche superiore, alla quale vanno aggiunti altri 50 mila euro della Black oils del 2020. Totale: 275 mila euro. Altri versamenti significat­ivi sono stati fatti da Afp costruzion­i di Pieve del Cairo (50 mila nel 2020) e Officine meccaniche navali e Fonderie San Giorgio del Porto (30 mila nel 2021). Ma in questi casi non sono emerse irregolari­tà. Finanziame­nti leciti, illeciti, commistion­i fra imprendito­ria e politica. Chissà dove porterà questa indagine.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy