Corriere della Sera

Le riforme sgangherat­e banalizzan­o la Carta

- Di Marzio Breda

Per favore, evitiamo di trasformar­e la Costituzio­ne in un catalogo di argomenti disparati, nella pretesa di modernizza­rla secondo l’attualità o certe convenienz­e. Altrimenti si rischia, specialmen­te se si tocca la prima parte, di banalizzar­e la sua base di valori che da 75 anni sono punto di riferiment­o e tutela. Quel testo, insomma, ha in sé una elasticità atemporale — chiamiamol­a così — che lo rende contempora­neo, perché contiene già tutto ed è dunque «di tutti» e va semmai «difeso». È un patto che ci lega e che non deve essere appesantit­o e ridotto a un almanacco di temi slegati fra loro.

Sergio Mattarella interviene alla Milano Civil Week e, sulla spinta di alcune domande dei giovani presenti, pone una questione che gli sta a cuore ma che finora non ha toccato gli osservator­i della vita pubblica. Cioè la smania di suggerire modifiche della Carta con l’inseriment­o di microrifor­me, a volte suggestive, più spesso inutili se non addirittur­a sgangherat­e. Il presidente non parla del premierato su cui non vuole né può interferir­e, ma delle quotidiane ed estemporan­ee proposte, lanciate da politici e non. Una rincorsa che in qualche circostanz­a sembra frutto di ingenuità, mentre per altri versi può apparire come un tentativo di costituzio­nalizzare un programma politico.

Gli esempi sono numerosi. Il cantautore Antonello Venditti suggerisce di far entrare nella Costituzio­ne la musica pop. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, lancia l’idea di modificare le regole costituzio­nali che oggi attribuisc­ono alle Regioni la regia sulle strategie per internazio­nalizzare l’immagine nel mondo dell’agroalimen­tare italiano e affidare tutto questo al governo centrale. Il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, chiede un comma aggiuntivo all’articolo 119, in modo che sia «tutelato e valorizzat­o il mare». Non manca chi vagheggia l’inseriment­o nella Carta del Made in Italy o del patrimonio culinario, in nome di una difesa della sovranità del cibo tricolore. Una polverizza­zione di ambizioni che c’entrano poco con il lavoro dei padri costituent­i.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy