Meloni-schlein, sfida in piazza su premierato e Costituzione
Il 2 giugno si mobilita il Pd (il giorno dopo la premier). Polemiche sulla scelta della data
ROMA Forte di un recente sondaggio che dà in crescita il Pd di mezzo punto (e in calo, invece, il M5S) Elly Schlein è sempre più convinta che, in questa campagna, la polarizzazione tra lei e Giorgia Meloni paghi in termini elettorali, accrescendo i consensi dem. Perciò la segretaria pd va avanti su questa strada. E alla premier che il 1° giugno chiude la sua campagna elettorale in piazza del Popolo, a Roma, contrappone la «sua» manifestazione, il giorno dopo, sempre nella Capitale. «Sarà aperta a tutti coloro che hanno a cuore i principi e i valori della Costituzione», spiega Schlein.
Ma non sarà un’iniziativa allargata alle altre forze di opposizione. È la manifestazione di chiusura della campagna della segretaria in qualità di capolista nella circoscrizione del Centro. Un evento quasi «regionale», che però sembra aver assunto una valenza nazionale che stupisce lo stesso Nazareno. Né, del resto, il Pd si aspettava le polemiche sulla data scelta per l’iniziativa. «La festa della Repubblica è di tutti — osserva Antonio Tajani — non di una parte. Però se vogliono fare la manifestazione la facciano, ma no a violenze anche verbali».
E delle perplessità su quella data le nutre anche qualcuno nel Pd. L’ex senatore Stefano Ceccanti sottolinea: «Il 2 giugno è una festa unificante, c’è una cerimonia centrata sul presidente della Repubblica che omaggia il Milite ignoto e sulla successiva parata e quindi non mi sembra una data adatta ad altre manifestazioni di contrapposizione. Mi pare che i gruppi di opposizione siano in gran parte vittime di una sindrome di eccesso di legittima difesa». Ceccanti nella scorsa legislatura è stato uno dei più grandi sostenitori del Mattarella bis e, visti i suoi buoni rapporti con il Quirinale, le sue parole non sono passate inosservate e sono state variamente interpretate. Al Nazareno, però, spiegano che la manifestazione non interferirà con le altre celebrazioni e infatti si terrà nel tardo pomeriggio. «Manifesteremo con grande rispetto delle iniziative della Festa che si terranno in quel gorno», puntualizza Francesco Boccia.
Ma dove si terrà l’iniziativa dem? Il luogo adatto non è stato ancora definitivamente individuato. All’inizio si pensava a piazza del Popolo. Però quella il primo giugno sarà la piazza di Meloni. Difficile, quindi, che il Pd svolga lì la propria manifestazione. Tra le altre opzioni, al momento, c’è anche piazza Santi Apostoli, ma non si esclude nemmeno una zona periferica. Certo è che il Pd vuole portare in piazza più gente possibile. E infatti l’organizzazione, affidata a Igor Taruffi, si è già messa in moto. Magari non saranno i 50 mila dell’11 novembre scorso in piazza del Popolo (quella era una manifestazione nazionale aperta anche agli alleati) ma si punta comunque a una grande mobilitazione contro il premierato e l’autonomia, «per difendere», come dice Schlein, «la nostra Costituzione che è soprattutto antifascista».