I campioni e tre giovani autrici: l’italia si prepara alla Buchmesse
Il nostro Paese sarà ospite d’onore. Il commissario Mazza: staffetta con Magris e Maraini
TORINO Saranno cento gli autori italiani invitati alla Fiera del libro di Francoforte 2024, che quest’anno vedrà l’italia come Paese ospite d’onore. I primi nomi — oltre ai già annunciati «assoli» di Alessandro Baricco, Claudio Magris, Dacia Maraini e ai «testimonial» Carlo Rovelli, Susanna Tamaro e Stefano Zecchi — sono quelli di tre giovani autrici: Anna Giurickovic Dato (Catania, 1989), Maddalena Fingerle (Bolzano, 1993) e Alice Urciuolo (Priverno, Latina, 1994).
Ad annunciarli ieri al «Corriere», durante il giorno di apertura del Salone del Libro di Torino, è stato Mauro Mazza, commissario straordinario del governo per l’italia a Francoforte (1620 ottobre), a margine dell’evento 1988-2024, l’italia a Francoforte: radici e futuro.
«Queste tre autrici non erano ancora nate nel 1988, l’anno in cui l’italia fu per la prima volta Paese ospite alla Buchmesse — ha spiegato Mazza —. Abbiamo immaginato una specie di staffetta, un passaggio di consegne tra due nomi importanti della nostra cultura, come sono Magris e Maraini, già conosciuti in Germania e all’estero, e che nel 1988 erano stati invitati a Francoforte, e tre giovani promesse sulle quali scommettiamo. Che, tra l’altro, sono già tradotte in tedesco. Il nostro slogan è infatti Radici nel futuro: e questo è un bell’investimento sul futuro».
In anticipo rispetto alla conferenza stampa di presentazione del programma, che si terrà
martedì 28 al Literaturhaus Frankfurt, Mazza ha anche annunciato che in quell’occasione Stefano Boeri svelerà la sua grande «Piazza italiana», il padiglione che ospiterà l’italia.
«I lavori stanno procedendo secondo tabella di marcia e dovremmo riuscire a presentare tutto il programma più gli eventi esterni, in tutto circa 150 tra musica, cultura gastronomica e mostre nel padiglione. I nostri scrittori daranno un’immagine entusiasmante dell’editoria italiana. Invito tutti ad avvicinarsi con curiosità a questo evento: ci saranno sorprese», ha aggiunto.
Ieri a Torino, numerose persone hanno partecipato all’appuntamento di avvicinamento a Francoforte, alla presenza anche della direttrice del Salone,
Annalena Benini. E oltre a Mazza, protagonista del panel è stato anche Stefano Rolando, ex capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del consiglio dei ministri, che nel 1988 fu commissario straordinario a Francoforte (con la moderazione della giornalista Carola Carulli). Insieme hanno raccontato quel mondo di 36 anni fa, in un confronto con l’italia di oggi, pronta a fare le valigie per la Germania.
«Quando abbiamo scoperto questo precedente che risaliva a 36 anni fa — ha spiegato Mazza durante il panel —, ci siamo voluti confrontare: il 1988 era l’ultimo anno dell’europa divisa in due, Andreotti era il ministro degli Esteri... Così abbiamo contattato Rolando per ripercorrere quelle tracce, reinventarci e proporre un’italia nuova che guardi al futuro. Però nelle sue radici».
Il 1988 è stato anche l’anno della prima storica edizione del Salone di Torino — Rolando patrocinò attivamente l’avvio della manifestazione — e anche su questo oggi si chiude un cerchio: è il Salone, infatti, a invitare il tedesco come lingua ospite d’onore, in una sorta di abbraccio culturale su più livelli.
«Nel 1987 mi cercò il direttore dell’epoca della Fiera di Francoforte per propormi di portare l’italia alla manifestazione, da lì a un anno. Ci costò tre miliardi di lire per duecento eventi in città e cento autori». E Rolando ricorda che il padiglione del 1988 era stato realizzato sulla scia del successo de Il nome della rosa di Umberto Eco: «Le maestranze di Cinecittà avevano ricostruito il set del film; Eco poi conosceva bene il tedesco e si era fatto portabandiera della delegazione italiana».
«In Germania oggi c’è tanta voglia di Italia — ha concluso Mazza —, abbiamo colto fin dall’inizio questo desiderio di conoscerci meglio. Questo è un anno complicato, delicato politicamente, per il contesto internazionale... Un altro slogan della Buchmesse sarà il tema ricorrente della cultura che unisce, laddove la politica divide e le armi contrappongono, laddove i contrasti impediscono la forza comune in Europa, e la guerra separa. Cercheremo di fare dei passi verso quella direzione. Anche la creatività è una forma di ribellione».
Promesse
Sono Anna Giurickovic Dato, Maddalena Fingerle e Alice Urciuolo Tutte nate dopo il 1988