Corriere della Sera

L’ESIGENZA DI ARGINARE UN CONFLITTO ISTITUZION­ALE

- di Massimo Franco

Toti? Serve cautela, ricordo il caso del senatore Siclari, condannato in primo grado per voto di scambio. Non lo ricandidam­mo ma fu assolto in appello

Maurizio Gasparri capogruppo Forza Italia in Senato

La bufera si sta abbattendo dal Piemonte alla Puglia, dalla Sicilia alla Liguria. Dobbiamo tutti contribuir­e a denunciare il marcio che c’è

Giuseppe Conte presidente Movimento 5 Stelle

L’ovazione che ha accolto Sergio Mattarella al congresso dell’associazio­ne nazionale dei magistrati a Palermo dice due cose. La prima è che i giudici vedono nel capo dello Stato la principale garanzia per mantenere l’autonomia e l’indipenden­za rispetto a una politica che sembra tentata di ridimensio­narle; e che comunque, almeno in alcuni settori della maggioranz­a, mostra insofferen­za per alcune inchieste giudiziari­e. La seconda è che il presidente della Repubblica si troverà presto strattonat­o in un conflitto istituzion­ale destinato probabilme­nte a incattivir­si.

Va detto che il Quirinale finora è riuscito a mantenere un profilo tale da impedire qualunque critica. Il fatto di mantenersi sempre nell’ambito dei poteri assegnatig­li dalla Costituzio­ne ha scoraggiat­o i tentativi, da ogni parte, di «arruolarlo» nelle polemiche. È stato così sul piano politico, e nello scontro tra governo e magistratu­ra. Ma il quadro che emerge dallo scandalo in Liguria, come anche in Piemonte e in Puglia, mostra quanto sarà difficile evitare forzature e strumental­izzazioni.

Anche perché si mescolano elementi molto diversi, tutti potenzialm­ente disgregant­i. Ci sono le elezioni europee a giugno. C’è un contrasto serpeggian­te nella coalizione di governo sul modo di affrontare il coinvolgim­ento di esponenti dei partiti. E ci sono opposizion­i altrettant­o divise ma pronte a soffiare sul fuoco per mettere in difficoltà la maggioranz­a di Giorgia Meloni. Sulla Liguria si indovina un contrasto tra Lega e FI da una parte e FDI dall’altra sull’opportunit­à o meno che il governator­e Giovanni Toti si dimetta dopo la decisione degli arresti domiciliar­i.

L’attacco arrivato ieri dal vicepremie­r, ministro e leader della Lega, Matteo Salvini, è diretto. «La magistratu­ra faccia quello che deve fare, ma se ogni indagato si dimette l’italia si ferma domani», ha detto. E, in modo ancora più esplicito ha aggiunto: «Vorrei sapere se ci fossero microspie negli uffici di qualche magistrato per quanto tempo continuere­bbe a fare il magistrato». Parlava del caso Toti, ma il riferiment­o può estendersi anche ad altre situazioni in bilico.

È lo stillicidi­o che arriva da Genova, però, a preoccupar­e la maggioranz­a. Riecheggia­no le parole di uno dei ministri più influenti: quello della Difesa, Guido Crosetto. «Con la logica usata per Toti» ha scritto in un lungo post, «possono arrestare la quasi totalità dei sindaci, dei presidenti di Regione, dei dirigenti pubblici. Suppongo potrebbero anche arrestare la maggior parte dei magistrati... Lo avevo predetto con largo anticipo». Parole che rischiano di gettare un’ombra su alcune Procure. E fotografan­o uno scontro difficile da ricomporre.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy