Elisa, regina dei social «Che calore a bordo strada» E la bici diventa paladina della mobilità libera
Resta il nodo per le auto delle infrastrutture di ricarica
Striscioni ai balconi dei palazzi, tifosi urlanti, bandiere rosa. Pubblico del Giro in attesa di Tadej Pogacar? No, di Elisa Scarlatta, capitano del team Toyota al Giro-e. Potere dei social, ma anche della simpatia di questa biellese matta per il ciclismo, con un bel seguito su Instagram e tanta voglia di pedalare.
«Amo la bici e amo il Giro-e», esclama Elisa. «L’evento è cresciuto tantissimo rispetto ai primi anni. C’è stata un’esplosione. Gli ospiti sono super felici di pedalare sulle strade e sulle salite del Giro. Quello che piace a me è il pubblico sulle strade, Biella è stata calorosissima nei miei confronti, c’erano striscioni dappertutto, pazzesco». Taglia da scricciolo, in salita vola, anche grazie al motore, ma in pianura… «La gamba per le salite è perfetta, ma in pianura è in difficoltà, perché la bici è parecchio pesante e a 25 chilometri orari stacca».
Chi invece non stacca mai dal suo proposito di una mobilità davvero sostenibile è Toyota, una presenza fissa al Giro come al Giro-e. «Questo è il nostro sesto anno di partnership con il Giro d’italia e il team di RCS Sport», spiega Alberto Santilli, amministratore delegato di Toyota Motor Italia. «Il Giro e il ciclismo rispecchiano i nostri valori e sono un’ottima piattaforma su cui veicolare la nostra tecnologia, che punta a garantire una mobilità libera e al contempo sostenibile sia per le persone sia per l’ambiente.
Al Giro abbiamo una flotta di 60 vetture, con tecnologie diverse: il nuovo crossover CHR full hybrid e plug-in hybrid, BZ4X full electric e la seconda generazione di Mirai, che sarà usata nelle prove a cronometro, fuel cell a idrogeno. È un manifesto della frontiera tecnologica della mobilità secondo Toyota. Perché per noi non esiste una sola tecnologia, ma tante, su cui fare continue ricerche e miglioramenti per poter offrire le migliori soluzioni ai nostri clienti».
Seconda per vendite nel primo quadrimestre 2024 in Italia e prima tra gli importatori, Toyota ha un approccio multi-tecnologico riassunto dallo slogan: l’auto giusta al posto giusto nel momento giusto. «Per noi non si tratta di una scelta dogmatica sull’una o sull’altra tecnologia», prosegue Santilli, «riteniamo importante offrire tutte quelle che hanno una componente green importante, ma che garantiscano al contempo libertà di movimento. L’automobile è sinonimo di libertà, e deve continuare a esserlo». In alcuni casi, come per le auto elettriche, c’è il problema dell’infrastruttura, non ancora a punto. «Abbiamo fatto passi da gigante negli ultimi anni e il successo di un costruttore come Toyota, che punta decisamente sulla sostenibilità, lo dimostra. Nel caso delle vetture full electric, l’infrastruttura di ricarica in Italia non permette ancora il massimo della libertà, come invece fanno le full hybrid e plug-in hybrid. Occorre ulteriore impegno da parte di industria e istituzioni affinché anche l’italia diventi un Paese in cui la mobilità sia al cento per cento sostenibile».
Per farlo, Toyota cerca di offrire sempre più vantaggi ai suoi clienti. «Abbiamo costruito un ecosistema che favorisce l’utilizzo virtuoso della tecnologia full hybrid e plug-in hybrid: si chiama Wehybrid e in base a quanto viene utilizzata la vettura in modalità elettrica offre vantaggi assicurativi, nella manutenzione della vettura e nei piani finanziari. Vantaggi concreti per i driver green».
Il team della Toyota, leader delle auto sostenibili. «Vantaggi per i guidatori green»