Corriere della Sera

Elisa, regina dei social «Che calore a bordo strada» E la bici diventa paladina della mobilità libera

Resta il nodo per le auto delle infrastrut­ture di ricarica

- di Luca Delli Carri

Striscioni ai balconi dei palazzi, tifosi urlanti, bandiere rosa. Pubblico del Giro in attesa di Tadej Pogacar? No, di Elisa Scarlatta, capitano del team Toyota al Giro-e. Potere dei social, ma anche della simpatia di questa biellese matta per il ciclismo, con un bel seguito su Instagram e tanta voglia di pedalare.

«Amo la bici e amo il Giro-e», esclama Elisa. «L’evento è cresciuto tantissimo rispetto ai primi anni. C’è stata un’esplosione. Gli ospiti sono super felici di pedalare sulle strade e sulle salite del Giro. Quello che piace a me è il pubblico sulle strade, Biella è stata calorosiss­ima nei miei confronti, c’erano striscioni dappertutt­o, pazzesco». Taglia da scricciolo, in salita vola, anche grazie al motore, ma in pianura… «La gamba per le salite è perfetta, ma in pianura è in difficoltà, perché la bici è parecchio pesante e a 25 chilometri orari stacca».

Chi invece non stacca mai dal suo proposito di una mobilità davvero sostenibil­e è Toyota, una presenza fissa al Giro come al Giro-e. «Questo è il nostro sesto anno di partnershi­p con il Giro d’italia e il team di RCS Sport», spiega Alberto Santilli, amministra­tore delegato di Toyota Motor Italia. «Il Giro e il ciclismo rispecchia­no i nostri valori e sono un’ottima piattaform­a su cui veicolare la nostra tecnologia, che punta a garantire una mobilità libera e al contempo sostenibil­e sia per le persone sia per l’ambiente.

Al Giro abbiamo una flotta di 60 vetture, con tecnologie diverse: il nuovo crossover CHR full hybrid e plug-in hybrid, BZ4X full electric e la seconda generazion­e di Mirai, che sarà usata nelle prove a cronometro, fuel cell a idrogeno. È un manifesto della frontiera tecnologic­a della mobilità secondo Toyota. Perché per noi non esiste una sola tecnologia, ma tante, su cui fare continue ricerche e migliorame­nti per poter offrire le migliori soluzioni ai nostri clienti».

Seconda per vendite nel primo quadrimest­re 2024 in Italia e prima tra gli importator­i, Toyota ha un approccio multi-tecnologic­o riassunto dallo slogan: l’auto giusta al posto giusto nel momento giusto. «Per noi non si tratta di una scelta dogmatica sull’una o sull’altra tecnologia», prosegue Santilli, «riteniamo importante offrire tutte quelle che hanno una componente green importante, ma che garantisca­no al contempo libertà di movimento. L’automobile è sinonimo di libertà, e deve continuare a esserlo». In alcuni casi, come per le auto elettriche, c’è il problema dell’infrastrut­tura, non ancora a punto. «Abbiamo fatto passi da gigante negli ultimi anni e il successo di un costruttor­e come Toyota, che punta decisament­e sulla sostenibil­ità, lo dimostra. Nel caso delle vetture full electric, l’infrastrut­tura di ricarica in Italia non permette ancora il massimo della libertà, come invece fanno le full hybrid e plug-in hybrid. Occorre ulteriore impegno da parte di industria e istituzion­i affinché anche l’italia diventi un Paese in cui la mobilità sia al cento per cento sostenibil­e».

Per farlo, Toyota cerca di offrire sempre più vantaggi ai suoi clienti. «Abbiamo costruito un ecosistema che favorisce l’utilizzo virtuoso della tecnologia full hybrid e plug-in hybrid: si chiama Wehybrid e in base a quanto viene utilizzata la vettura in modalità elettrica offre vantaggi assicurati­vi, nella manutenzio­ne della vettura e nei piani finanziari. Vantaggi concreti per i driver green».

Il team della Toyota, leader delle auto sostenibil­i. «Vantaggi per i guidatori green»

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La capitana Elisa Scarlatta con il team Toyota Official e Daily nella tappa di ieri con l’arrivo a Perugia. «Il Giro e il ciclismo sono un’ottima piattaform­a per veicolare la nostra tecnologia green», dice l’ad Toyota, Alberto Santilli

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