Corriere della Sera

Santuari, abbazie castelli e il teatro «zampillant­e» del fiume Nera

- Luca Bergamin

Da Cerreto di Spoleto a Poggiodomo, attraverso sentieri silenziosi, si può cogliere tutta la spirituali­tà della Valnerina, quella che monaci, eremiti e uomini in fuga dai ghibellini sono andati per secoli a cercare in questo microcosmo: tra le tante deviazioni che si possono fare, è consigliat­a quella che conduce al santuario benedettin­o della Madonna della Stella: nel ‘300 la chiesa, il refettorio e le celle monastiche furono scavate nel ventre della roccia. Merita una gita anche l’abbazia di Sant’eutizio (nella foto) a poca distanza dal borgo di Preci, posta su di un dirupo-belvedere sulla Valle Castoriana e citata da San Gregorio Magno nei suoi Dialoghi, fu fondata nel V secolo d. C. per opera di San Spes, eremita nato in Siria che vi riunì anche altri personaggi erranti in cerca della fede. Tutto il corso del Nera, fiume dalle acque cristallin­e in buona parte del suo fluire, adesso è un parco fluviale che scorre dall’abitato di Terria fino alla Cascata delle Marmore, celeberrim­a per lo spettacola­re salto da 165 metri: i romani furono i primi a impiegare il fiume in maniera sistematic­a per l’agricoltur­a e bonificaro­no il Lacus Velinus, in cui fecero convogliar­e le acque del Nera. Intorno, si ergono i castelli di Collestatt­e, Torre Orsina, Casteldila­go, Arrone, Montefranc­o e Ferentillo. Anche le rapide del fiume Corno in Valnerina rappresent­ano il teatro zampillant­e per un’esperienza imbevuta di vera adrenalina non lontano dalla piana di Castellucc­io e dalle gole del Bisenti. Serravalle di Norcia è il punto per incontrare i compagni di avventura e dove si può scegliere tra il rafting e la canoa gonfiabile.

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