Santuari, abbazie castelli e il teatro «zampillante» del fiume Nera
Da Cerreto di Spoleto a Poggiodomo, attraverso sentieri silenziosi, si può cogliere tutta la spiritualità della Valnerina, quella che monaci, eremiti e uomini in fuga dai ghibellini sono andati per secoli a cercare in questo microcosmo: tra le tante deviazioni che si possono fare, è consigliata quella che conduce al santuario benedettino della Madonna della Stella: nel ‘300 la chiesa, il refettorio e le celle monastiche furono scavate nel ventre della roccia. Merita una gita anche l’abbazia di Sant’eutizio (nella foto) a poca distanza dal borgo di Preci, posta su di un dirupo-belvedere sulla Valle Castoriana e citata da San Gregorio Magno nei suoi Dialoghi, fu fondata nel V secolo d. C. per opera di San Spes, eremita nato in Siria che vi riunì anche altri personaggi erranti in cerca della fede. Tutto il corso del Nera, fiume dalle acque cristalline in buona parte del suo fluire, adesso è un parco fluviale che scorre dall’abitato di Terria fino alla Cascata delle Marmore, celeberrima per lo spettacolare salto da 165 metri: i romani furono i primi a impiegare il fiume in maniera sistematica per l’agricoltura e bonificarono il Lacus Velinus, in cui fecero convogliare le acque del Nera. Intorno, si ergono i castelli di Collestatte, Torre Orsina, Casteldilago, Arrone, Montefranco e Ferentillo. Anche le rapide del fiume Corno in Valnerina rappresentano il teatro zampillante per un’esperienza imbevuta di vera adrenalina non lontano dalla piana di Castelluccio e dalle gole del Bisenti. Serravalle di Norcia è il punto per incontrare i compagni di avventura e dove si può scegliere tra il rafting e la canoa gonfiabile.