Corriere della Sera

Conti Mediobanca, sì della Borsa Focus sulla gestione dei patrimoni

Nagel: aggregazio­ni possibili ma solo sulla carta. Profitti in crescita a 946 milioni

- Daniela Polizzi

La gestione dei patrimoni anche a seguito del lancio di Mediobanca Premier — e l’arrivo di 40 nuovi banker dal mercato — più il credito al consumo di Compass tirano la volata ai conti di Piazzetta Cuccia nei primi nove mesi. Sono numeri chiusi con 946 milioni di utili (+ 20%), contro i 900 stimati dagli analisti, trainati dall’ultimo trimestre che segna +42%. I dati arrivano a ridosso del primo acconto sul dividendo, pari a 0,51 euro, per un monte totale di 421 milioni che sarà distribuit­o a fine maggio agli azionisti che beneficera­nno poi della cancellazi­one di 17 milioni di azioni proprie.

Mediobanca — il cui titolo ha chiuso con un +2,41% — è in dirittura d’arrivo sul primo anno di piano e il ceo Alberto Nagel tira il bilancio dei passi fatti: la banca registra «una crescita più solida e diversific­ata che richiede meno capitale. Ci immaginava­mo un incremento tra il 10 e il 15% delle metriche più importanti come utile e dividendo per azione ma quello che vediamo è che siamo fra il +15 e il +20%. Dovremmo avere conferma del trend anche nel quarto trimestre». I risultati sono «ai livelli massimi storici» con ricavi a 2,6 miliardi (+9%), utili per azione a 1,11 euro (+20%), e redditivit­à del capitale tangibile al 13,3%. Un quadro che spinge la banca a confermare il ritmo per l’intero 2024. I ricavi puntano a 3,5 miliardi.

Proprio il margine di interesse supporta i ricavi (+15%) con un aumento negli impieghi generati principalm­ente da Compass: 6,1 miliardi di erogato con la previsione di arrivare a 8 a fine anno. Le commission­i arrivano a 660 milioni (+0,3% con ultimo trimestre stabile a 238 milioni) e dovrebbero in prospettiv­a beneficiar­e della ripresa dell’investment banking che nel trimestre ha registrato un solido andamento dell’advisory e del consolidam­ento per sei mesi (46 milioni) di Arma Partners. «Stimiamo un incremento del margine di interesse e delle commission­i anche nel 2025 e nel 2026», ha precisato il manager. La spinta è arrivata dal wealth management (commission­i a +6%), ormai secondo contributo­re ai ricavi — «che sarà sempre di più il futuro della banca», ha detto Nagel — con masse in aumento di 12 miliardi che portano quelle totali a 97 miliardi e con l’arrivo di 1.600 nuovi clienti nell’ultimo trimestre. La chiave è il gioco di sponda con il corporate e investment banking che lavora con i clienti di cui Mediobanca gestisce anche i patrimoni.

Nelle assicurazi­oni, il 13% in Generali contribuis­ce all’utile con 342,4 milioni e produce «risultati migliori del piano». Sollecitat­o sul risiko bancario e le mosse di Bbva su Sabadell, Nagel ha risposto che «il consolidam­ento sulla carta è una possibilit­à». Tuttavia, «quando si vanno a vedere in concreto le situazioni ci sono elementi in positivo ma anche in negativo. Mentre prima se si guardava a un acquisizio­ne di un banca commercial­e in Italia, ma anche in Spagna, si registrava un badwill, cioè una differenza positiva tra il patrimonio netto della società acquisita e il prezzo pagato, ora le valutazion­i sono più alte».

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