Corriere della Sera

Il bestseller italiano è donna Ma il mercato segna il passo

- da una delle nostre inviate Jessica Chia

È l’anno del libro italiano. Anzi, delle scrittrici italiane. Lo dicono i dati del mercato trade del primo quadrimest­re che sono stati presentati ieri a Torino dall’associazio­ne italiana editori (Aie) durante l’incontro (gremito, esauriti i posti a sedere) Il mercato del libro nei primi mesi del 2024 (in collaboraz­ione con Aldus Up). Occasione per tracciare il panorama editoriale in vista di Italia Ospite d’onore a Francofort­e 2024.

Nel secondo giorno di Salone — un venerdì affollato, dove per la fiumana di visitatori è stato difficile camminare attraverso i padiglioni — si è discusso dei motivi della flessione del mercato nei primi quattro mesi dell’anno, che vede la varia (romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzi­one) al -2,2% rispetto allo stesso periodo nel 2023.

Tra le ragioni: è mancata la spinta di titoli bestseller; è calato l’effetto manga (-18,4%, rispetto all’anno scorso); sono uscite meno novità (-4,6%); e «il calo ha colpito soprattutt­o i piccoli editori sotto i 5 milioni di fatturato», ha detto Lorenzo Armando, presidente del gruppo Piccoli editori di Aie. In più non ha aiutato la cancellazi­one del fondo da 30 milioni di euro alle bibliotech­e e le modifiche alla App 18 (l’analisi è dell’ufficio studi dell’aie, sulla base di dati Nielsen Bookscan e altre fonti).

Ma l’editoria gode di buona salute, è stato ribadito durante il panel. Intanto, da segnalare la ripresa delle librerie fisiche, in continua crescita dal 2021. Poi colpisce il dato che riguarda il boom di autori italiani, che hanno segnato un +8% sulle vendite di quest’inizio 2024. I primi dieci autori più venduti sono quasi tutti italiani (in testa: Gianrico Carofiglio, seguito dall’unico straniero Joël Dicker e da Michela Murgia). Su 445,3 milioni di euro di vendite a prezzo di copertina nelle librerie fisiche e digitali, 250,2 milioni sono di libri italiani (più 1,3% rispetto al 2023).

«Siamo solo ad aprile, i bestseller arriverann­o. Se facciamo il paragone col 2013 — ha detto Stefano Mauri del Gruppo Mauri Spagnol — dieci anni fa le classifich­e erano dominate da maschi stranieri; nel 2023 da donne italiane. Infatti, dal 2019 a oggi i bestseller sono stati tutti femminili, come I leoni di Sicilia di Stefania Auci (Nord), Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin (e/o), il Fabbricant­e di lacrime di Erin Doom (Salani), La portalette­re (Nord) di Francesca Giannone. Un gran cambiament­o». I libri scritti da italiane crescono del 48,7% e complessiv­amente cresce pure il romance (9,3%).

Sull’editoria per bambini e ragazzi, che ha visto un calo nell’età della scuola elementare, Enrico Selva Coddè (Gruppo Mondadori), ha detto: «Questo calo preoccupa in tutto il mondo: cresce il prescolare; il mercato è stabile ma fragile».

Renata Gorgani (il Castoro; presidente del gruppo editoria di varia di Aie) ha commentato: «Con l’aumento degli autoè ri italiani significa che c’è un humus fecondo. I fumetti sono ancora una prateria da arare. Mentre preoccupa il calo dei bambini, ma forse bisogna trovare quali siano i libri giusti, che li facciano appassiona­re. E poi ci vorrebbe un sostegno pubblico, com’è stato fatto con il cinema». E sul mercato estero: «Più di un libro su tre che esportiamo è un libro per ragazzi». Si è espressa sul fumetto Caterina Marietti (Bao Publishing): «Il fumetto entrato in libreria solo da pochi anni, e le fumetterie sono difficili da monitorare. Questo è un mondo vario di lettori forti che leggono anche 20 libri al mese».

Alessandra Carra (Feltrinell­i), riporta gli indicatori del suo Gruppo: «Crescono i lettori sotto i 25 anni, anche grazie al romance. Gli acquirenti e-commerce sono uomini tra 18 e 44 anni, mentre nelle librerie fisiche entrano le donne; al Sud leggono soprattutt­o i giovani».

Per quanto riguarda l’internazio­nalizzazio­ne dell’editoria italiana, i generi più venduti sono: bambini e ragazzi (35%), saggistica generale (20%), narrativa (19%) e manualisti­ca (9%). I diritti venduti sono passati da 1.800 (2001) a 7.889 (2022).

Al «Corriere» Giuseppe Laterza ha commentato i dati Aie (mentre al suo stand c’erano ore di fila, soprattutt­o giovani, per il firmacopie di Alessandro Barbero): «Non vorrei usare la parola fragilità, ma resilienza. Nonostante la flessione i dati di vendita sono stabili; tanti lettori sono giovani, la saggistica è cresciuta del 7% dal 2019; e c’è una forte componente femminile. Oggi siamo bombardati da stimoli, le guerre occupano lo spazio mediatico, eppure metà degli italiani continua a leggere. Nonostante i limiti dell’investimen­to pubblico, questo Paese dimostra vitalità, e lo testimonia la resistenza del libro su carta».

Il presidente dell’aie, Innocenzo Cipolletta, ha sottolinea­to: «La crescita degli italiani è importante anche nella prospettiv­a internazio­nale. Questa è l’italia che vorremmo presentare a Francofort­e. Anche se il nostro rimane un Paese dove si legge ancora poco e serve un forte intervento pubblico».

Sull’italia a Francofort­e, si è espresso il presidente della Buchmesse, Juergen Boos, a margine dell’evento Conversazi­one sulla letteratur­a in vista di Italia Paese Ospite alla Fiera di Francofort­e 2024 (con Claudia Durastanti). Al «Corriere» ha detto: «Abbiamo un’idea dell’italia come luogo dove andare in vacanza, non vediamo le complessit­à, le diversific­azioni. Mi aspetto che molte giovani autrici vengano in Germania a parlare del loro Paese, come abbiamo fatto oggi con Durastanti. Tra gli italiani, ho amato autori come Tommaso Landolfi e Andrea De Carlo. Ma ora voglio vedere i giovani».

Cipolletta: occorre un forte intervento della mano pubblica

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