Bimba di 2 anni azzannata in casa dal pitbull. Le ferite al volto
Milano, salvata dalla zia che la chiude nel bagno. Poi la donna fugge sul balcone aggrappandosi al tubo del gas
Si indica il viso, rivolta alla madre arrivata di corsa in ospedale. «Mamma, mi fa male», dice la bambina, cosciente anche nel momento in cui riceve i primi soccorsi, nel cortile di casa, dopo che il cane di famiglia, un pitbull di grossa taglia, si è improvvisamente rivoltato contro di lei, ferendola gravemente al volto e agli arti mentre giocava con la sorella gemella, che invece è rimasta illesa. In quel momento, in casa con le bimbe, vicine al loro terzo compleanno, c’è la zia 25enne che le accudisce, mentre i genitori, immigrati sudamericani, sono al lavoro. La giovane si getta disperatamente addosso al cane che non molla la presa. Viene ferita a sua volta alle braccia, ma riesce a chiudere le nipoti in bagno.
Le sue grida disperate di aiuto vengono sentite tra le 11.30 e le 12 di ieri mattina, dall’appartamento al primo piano di via Fratelli Picardi, a Sesto San Giovanni, nell’hinterland nord di Milano. Gli inquilini del palazzo vedono la donna con le mani insanguinate che afferra la tubatura del gas condominiale, e i piedi sulla ringhiera, per sfuggire all’animale. I primi a entrare sono due agenti della polizia locale che issano una scala e passano dal balcone, con le pistole in pugno. Fortunatamente, il cane in quel momento si è tranquillizzato e la piccola può ricevere le prime cure, prima del trasporto al Niguarda, dove viene sedata, stabilizzata e affidata alle cure dei medici. Viene considerata fuori pericolo, ma sul viso riporta tutta la brutalità dell’aggressione.
Le ferite sono molto gravi, al punto che i primi testimoni accorsi in suo aiuto rimangono visibilmente provati da quanto hanno visto. «Pensiamo solo a lei, vogliamo che si rimetta presto», racconta Antonella Masnari, farmacista, una delle prime a intervenire. Il cane è stato preso in consegna dagli addetti dell’ats. È un molosso di colore chiaro. Appartiene al padre da anni, «forse nove o dieci», dicono alcuni conoscenti. Non avrebbe mai dato problemi con gli umani. Sembra che avesse attaccato in passato un altro cane, e che il proprietario si fosse rivolto per questo a un addestratore cinofilo.
Il fatto ripropone il tema
L’aggressione
La piccola vittima era con la sorella gemella, che è riuscita a schivare i morsi
della sicurezza legata a certe razze, alla luce di altre violente aggressioni avvenute nelle ultime settimane. Il 22 aprile, Francesco Pio di soli 13 mesi, è stato sbranato da due pitbull a Eboli, (Salerno) che hanno ferito anche la madre. Nello stesso periodo, una 83enne di Padova è stata attaccata da cinque degli otto cani con cui viveva — tutti di razza amstaff e american bully — costringendo i medici a praticare amputazioni a entrambe le braccia. Il 4 maggio, a Milano , un bambino di dieci anni è stato ferito in modo non grave dal pitbull in casa.