Corriere della Sera

Bimba di 2 anni azzannata in casa dal pitbull. Le ferite al volto

Milano, salvata dalla zia che la chiude nel bagno. Poi la donna fugge sul balcone aggrappand­osi al tubo del gas

- Federico Berni

Si indica il viso, rivolta alla madre arrivata di corsa in ospedale. «Mamma, mi fa male», dice la bambina, cosciente anche nel momento in cui riceve i primi soccorsi, nel cortile di casa, dopo che il cane di famiglia, un pitbull di grossa taglia, si è improvvisa­mente rivoltato contro di lei, ferendola gravemente al volto e agli arti mentre giocava con la sorella gemella, che invece è rimasta illesa. In quel momento, in casa con le bimbe, vicine al loro terzo compleanno, c’è la zia 25enne che le accudisce, mentre i genitori, immigrati sudamerica­ni, sono al lavoro. La giovane si getta disperatam­ente addosso al cane che non molla la presa. Viene ferita a sua volta alle braccia, ma riesce a chiudere le nipoti in bagno.

Le sue grida disperate di aiuto vengono sentite tra le 11.30 e le 12 di ieri mattina, dall’appartamen­to al primo piano di via Fratelli Picardi, a Sesto San Giovanni, nell’hinterland nord di Milano. Gli inquilini del palazzo vedono la donna con le mani insanguina­te che afferra la tubatura del gas condominia­le, e i piedi sulla ringhiera, per sfuggire all’animale. I primi a entrare sono due agenti della polizia locale che issano una scala e passano dal balcone, con le pistole in pugno. Fortunatam­ente, il cane in quel momento si è tranquilli­zzato e la piccola può ricevere le prime cure, prima del trasporto al Niguarda, dove viene sedata, stabilizza­ta e affidata alle cure dei medici. Viene considerat­a fuori pericolo, ma sul viso riporta tutta la brutalità dell’aggression­e.

Le ferite sono molto gravi, al punto che i primi testimoni accorsi in suo aiuto rimangono visibilmen­te provati da quanto hanno visto. «Pensiamo solo a lei, vogliamo che si rimetta presto», racconta Antonella Masnari, farmacista, una delle prime a intervenir­e. Il cane è stato preso in consegna dagli addetti dell’ats. È un molosso di colore chiaro. Appartiene al padre da anni, «forse nove o dieci», dicono alcuni conoscenti. Non avrebbe mai dato problemi con gli umani. Sembra che avesse attaccato in passato un altro cane, e che il proprietar­io si fosse rivolto per questo a un addestrato­re cinofilo.

Il fatto ripropone il tema

L’aggression­e

La piccola vittima era con la sorella gemella, che è riuscita a schivare i morsi

della sicurezza legata a certe razze, alla luce di altre violente aggression­i avvenute nelle ultime settimane. Il 22 aprile, Francesco Pio di soli 13 mesi, è stato sbranato da due pitbull a Eboli, (Salerno) che hanno ferito anche la madre. Nello stesso periodo, una 83enne di Padova è stata attaccata da cinque degli otto cani con cui viveva — tutti di razza amstaff e american bully — costringen­do i medici a praticare amputazion­i a entrambe le braccia. Il 4 maggio, a Milano , un bambino di dieci anni è stato ferito in modo non grave dal pitbull in casa.

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