Corriere della Sera

Meryl Streep: è il momento delle donne, invidio le produttric­i

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Stefania Ulivi

CANNES Meryl Streep ha cambiato il modo in cui si guardano le donne al cinema, come le ha riconosciu­to Juliette Binoche. Ma l’attrice, Palma d’oro onoraria di Cannes 77, ha provato a cambiare anche la percezione degli uomini. Lo ha raccontato ieri al Rendez-vous in sala Debussy, accolta da un’ovazione interminab­ile. «I film sono la proiezione di sogni delle persone. Persino i capi degli studios li hanno e prima che arrivasser­o donne in quei ruoli era difficile che per loro immaginars­i nei panni di un personaggi­o femminile. Non n ci arrivavano. Il primo film in cui un uomo è venuto a dirmi che capiva come mi sentivo, è stato diavolo veste Prada», in cui interpreta­va la potentissi­ma Miranda direttrice di una rivista di moda. «Mi ha detto: so cosa vuol dire essere quello che prende le decisioni. Lo trovo significat­ivo; nessun uomo guarda Il cacciatore e si immedesima con me, la ragazza, ma con i personaggi di John Savage, Chris Walken, De Niro. Noi donne possiamo farlo. Loro non sanno mettersi nei nostri panni».

Molto, sottolinea Streep, 74 anni, tre Oscar, una filmografi­a encicloped­ica, è cambiato dai suoi inizi. Anche in campo economico. «Le star più importanti oggi nel cinema sono donne. Certo, a parte Tom Cruise. È diverso da quando ho cominciato, quando a noi attrici tagliavano i compensi». Ma, sottolinea, c’è molto da fare. «Non arrendiamo­ci. I tempi sono cambiati, non solo nel cinema, ma la strada per l’uguaglianz­a è lunga». A differenza di tante sue colleghe — cita Reese Witherspoo­n, Nicole Kidman, Natalie Portman —lei non si è butta anche sulla produzione. «Ho una casa di produzione di figli: nei ho fatti quattro e ho cinque nipoti».

Ha ricordato alcuni dei registi più cari: Mick Nichols («Ci faceva sentire speciali, gli interessav­a l’interazion­e con gli attori»), Spielberg («È un genio. Ha una comprensio­ne assoluta della messa in scena»), Eastwood («Girò I ponti di Madison County in cinque settimane. Rapidissim­o. Alle cinque si staccava e lui poteva andare a giocare a golf». E alcune scene cult, come quella di Robert Redford che le fa uno shampoo nel fiume in La mia Africa. «La trovo molto più sexy di tante scene di sesso»). Ogni film, dice, è figlio del suo tempo. «Quando ho girato Il cacciatore avevo visto gli effetti devastanti della guerra. Il mio fidanzato era andato in Vietnam. Anche le commedie raccontano a modo loro il presente». Una delle sue più amate, lo sa bene, è Mamma Mia! E, lo ha confermato, presto potrebbe fare il tris.

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Sorriso Meryl Streep, 74 anni, ha ricevuto la Palma d’oro d’onore all’apertura del Festival

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