La strega che insegna la gentilezza perde la bacchetta, non il cuore
Inclusività, sorrisi e spirito di squadra: in volo con Rossella c’è posto per tutti Domani in edicola il secondo albo firmato da Julia Donaldson e Axel Scheffler
Chi ha «una scopa volante/ che quando lei vuole/ decolla all’istante»? I bambini con buona probabilità conoscono già la risposta esatta: è la strega Rossella creata dalla fantasia dell’autrice inglese Julia Donaldson, una streghetta buona che ispira fiducia e simpatia. Il verso apre uno dei libri più amati dai bambini di ieri e di oggi, La strega Rossella, con le illustrazioni del disegnatore tedesco Axel Scheffler, secondo titolo della collana di albi in grande formato che celebra la creatività della coppia di autori di libri per l’infanzia. Oltre alla nuova uscita, in edicola domani con «Corriere» e «Gazzetta», resta disponibile anche il primo volume della serie, Il Gruffalò.
La strega Rossella uscito la prima volta nel 2001 è stato tradotto in oltre venti lingue, vincendo anche premi letterari; storia e personaggi hanno, inoltre, ispirato spettacoli, rielaborazioni, attività didattiche e film d’animazione.
Ma che cosa ha di speciale — di magico — la filastrocca della streghetta per continuare a distanza di tempo ad appassionare e divertire i piccoli lettori?
Sono almeno tre gli ingredienti usati da Donaldson. Innanzitutto i temi: centrali sono quelli dell’accoglienza, della partecipazione e dell’inclusività. È la storia di Rossella che assieme al suo gatto vola in cerca di avventure; un vento dispettoso e «un po’ pazzerello» la accontenta subito facendole perdere ora il cappello, ora il fiocco, ora la bacchetta. Il meccanismo narrativo, semplice ed efficace, prevede che il ritrovamento di ogni «pezzo» sia l’occasione di fare un incontro, di fare conoscenza con un nuovo amico che chiederà ospitalità sulla scopa. Room on a broom, il titolo in originale del libro, rimanda a quello che accade nella storia dove la scopa (broom) diventa accogliente come una stanza (room).
Nella favola tutti i nuovi amici, da soli e insieme, concorrono perché non manchi l’happy end. E il finale è un invito a fare squadra, una sorta di rivisitazione del motto dei moschettieri di Dumas: «Uno per tutti, tutti per uno». Evidente, in questo caso, anche il rimando di Donaldson a una fiaba della tradizione quale musicanti di Brema dei fratelli
Grimm: qui come là a mettere in fuga il cattivo di turno non è il singolo ma il gruppo. Nella fiaba dei Grimm il brigante torna dai suoi compari dicendo di essere stato strapazzato da un’orribile strega ma non c’era nessuna strega, e chissà se Donaldson non abbia voluto prendersi la rivincita scegliendo come protagonista proprio una simpatica e amabile streghetta.
Un altro ingrediente prezioso dosato da Donaldson, e il cui potere è stato a lungo sottostimato, è la gentilezza: Rossella è una strega cordiale che dà una mano a chi è in difficoltà e quando sarà lei a trovarsi in pericolo, ovvero quando incontra un drago che va matto per lo stufato di strega, saranno coloro verso i quali si è mostrata gentile ad andarle in soccorso...
C’è poi un fattore segreto di Donaldson: la passione. Quella per le filastrocche che la spinge a cercare sempre nei suoi testi il ritmo delle parole; e quella per le canzoni, non a caso la sua primissima storia per bambini è diventata un libro solo dopo essere stata un brano musicale. Nel caso de La strega Rossella la bella traduzione italiana, di Laura Pelaschiar, conserva una spiccata musicalità: l’invito agli adulti, genitori, educatori, insegnanti è anche per questo a farne una lettura ad alta voce, capace di coinvolgere anche i lettori più piccoli nell’ascolto.
La collaborazione della scrittrice con l’illustratore funziona da oltre trent’anni. L’unica regola tra loro è questa: prima nascono i testi e poi i disegni. Il loro libro d’esordio uscì nel 1993 e da allora
non hanno mai smesso di lavorare assieme. Anche Scheffler, non poteva essere diversamente, ha i suoi ingredienti magici e segreti che mette con sapienza in ogni libro.
Nel caso de La strega Rossella un componente base è la varietà, non c’è nell’albo una pagina uguale all’altra. Nella grande illustrazione a doppia pagina che apre la storia, Rossella si presenta proprio come uno si aspetta che sia una strega: a cavallo della scopa, con il cappello in testa, mentre tiene per il manico un
grande calderone, ha i capelli raccolti in una lunga treccia e il naso con un bel brufolo dispettoso. La sorpresa è che sorride in maniera amichevole ed è proprio il sorriso a dettare l’umore della storia. Via via parole e disegni si alternano dando movimento alla vicenda; il testo è talvolta inframmezzato da dettagli che invitano il lettore a far correre l’occhio sulla pagina.
Infine, un altro ingrediente che Scheffler mette nella favola è il tempo: tutto comincia con il sole che sorge, poi arrivano il vento, le nuvole e la pioggia, ma alla sera nel cielo appare una bella luna piena. E dopo una giornata tanto ricca di emozioni, per chi vola sulla scopa e anche per chi legge la storia, è proprio ora di andare a fare la nanna.
Giochi di parole
Il titolo inglese, «Room on a broom», allude alla scopa che accoglie come una stanza
A voce alta
Il ritmo della storia è quello coinvolgente della filastrocca: invita alla lettura condivisa