I PASSI DELLA SCIENZA FONDAZIONE VERONESI E IL SOSTEGNO AI RICERCATORI
L’istituzione intitolata al grande oncologo ha premiato 141 specialisti nella cerimonia annuale. Paolo Veronesi: «Gli stili di vita sono all’origine di un caso di cancro su quattro»
Secondo le più recenti statistiche il 24% degli italiani adulti fuma, il 29% è sedentario e fa poco o nulla attività fisica, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 17% consuma alcol in quantità rischiose per la salute. Comportamenti scorretti che fanno lievitare le probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari e tumori, le principali cause di morte per malattie in Italia come nel resto del mondo.
«Gli stili di vita sono all’origine di un caso di cancro su quattro e possiamo fare parecchio per limitare le probabilità di ammalarci solo seguendo delle buone abitudini nella vita di tutti i giorni — sottolinea Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Umberto Veronesi Ets, in occasione dell’annuale cerimonia dedicata ai finanziamenti alla ricerca scientifica —. Sono indicazioni semplici, alla portata di tutti, eppure ancora moltissime persone non le mettono in pratica. Anche per questo Fondazione Veronesi si impegna fin dalla sua nascita nel 2003 a promuovere una corretta informazione per rendere accessibili a tutti le evidenze scientifiche sui temi di salute. Con campagne e iniziative puntiamo a diffondere la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce, oltre a sostenere la ricerca». Nel 2023 le nuove diagnosi di tumore in Italia sono state circa 395mila e le stime dicono che i numeri sono destinati a salire, soprattutto per via dell’invecchiamento della popolazione, visto che la gran parte dei pazienti ha più di 65 anni.
«L’oncologia fa enormi progressi e il cancro è sempre più una malattia curabile — continua Veronesi, direttore del Programma di Senologia dell’istituto europeo di Oncologia e Ordinario in Chirurgia all’università degli Studi di Milano —. Grazie alla ricerca scientifica siamo riusciti a capire tanti meccanismi che causano i tumori e a mettere a punto strategie efficaci per prevenirlo e per diagnosticarlo ai primi stadi, quando le cure possono essere meno invasive e le probabilità di guarire definitivamente sono più alte. E, non meno importante, abbiamo scoperto nuove terapie efficaci. Così negli anni è scesa la mortalità per cancro, mentre si sono ingrossate le file dei guariti e di chi con una neoplasia convive (bene!) per molti anni». Ciononostante molto resta da fare, sia per educare la popolazione alla prevenzione, sia per il trattamento di tanti tipi di cancro ancora «difficili» da combattere. Così Fondazione Veronesi ha instaurato un rapporto speciale con moltissime aziende italiane. «Da quando siamo nati, abbiamo individuato nel mondo delle imprese un partner privilegiato con cui collaborare, facendo leva sul tema della responsabilità sociale che, negli ultimi anni, è sempre più centrale — sottolinea Anna Guatri, responsabile corporate social responsability per Fondazione —. Insieme a noi le aziende possono rendere concreto il proprio impegno per il bene comune, sia finanziando la ricerca scientifica d’eccellenza in campo oncologico, sia supportando le nostre campagne di educazione alla salute. Siamo anche presenti in molte scuole e atenei per ricordare anche ai più giovani l’importanza della prevenzione e per sensibilizzarli sulle nostre attività».
Grazie ai suoi sostenitori, aziende e privati, dalla nascita a oggi Fondazione Umberto Veronesi ha finanziato 2.334 ricercatori, in 179 Istituti e Università (in Italia e all’estero), 154 progetti di ricerca, 18 protocolli di cura nel campo dell’oncologia pediatrica e tre piattaforme di ricerca e cura internazionali tutti di altissimo profilo, come dimostrano le 2.446 pubblicazioni degli studi su riviste scientifiche internazionali: «Le nostre borse di ricerca post-dottorato contribuiscono a bilanciare il fenomeno della migrazione di tanti validi talenti dall’italia, dove si sono formati con profitto, verso altri Paesi — conclude Chiara Tonelli, presidente del comitato scientifico di
Fondazione —. Da un lato, infatti, si offrono le risorse per permettere di restare a lavorare in centri di eccellenza per chi lo desidera, dall’altro diamo opportunità in grado di attrarre anche ricercatori stranieri. Premiamo idee e progetti di altissimo profilo scientifico, che vede la ricerca di laboratorio affiancata e proiettata alla prevenzione e alla cura dei tumori per portare a un rapido trasferimento dei risultati ottenuti in laboratorio alla pratica clinica, cioè al paziente stesso».
Le statistiche
Tumori e patologie cardiovascolari sono le principali cause di morte per malattie