Corriere della Sera

Enrico, vita da Fleximan Dalle ronde contro i migranti alle marce con i no vax

Rovigo, l’indagato scriveva: chi sega i velox è un eroe. Si cerca un complice

- Tommaso Moretto Roberta Merlin

Nel gennaio del 2021, nel pieno del Covid e della battaglia politica contro il governo Conte, la senatrice Liliana Segre dichiarò ai giornali che sarebbe andata a Roma in treno per votare la fiducia al premier. «Speriamo prenda quello giusto, sto giro», scrisse su Facebook, scatenando proteste e indignazio­ne, Enrico Mantoan, allora segretario provincial­e di Forza Nuova di Rovigo, oggi sospettato di essere Fleximan, l’uomo che ha segato gli autovelox in Polesine.

La Procura rodigina lo ha indagato per cinque episodi avvenuti tra la primavera del 2023 e il gennaio del 2024, anche se solo in Veneto sono stati una quindicina. A tradirlo sarebbe stato l’ultimo colpo, a Rosolina, dove le telecamere hanno ripreso una parte del raid. Il presunto Fleximan non sarebbe stato solo: proprio quelle immagini mostrerebb­ero un’altra persona con lui, per questo le indagini proseguono per cercare il complice. Nei giorni dei cinque assalti Enrico Mantoan risultereb­be in zona a bordo del furgone bianco della ditta costruzion­i di Forlì per la quale lavora, soprattutt­o di notte come manutentor­e. I carabinier­i hanno incrociato le targhe rilevate dalle telecamere con i dati delle celle dei telefoni, finché sono arrivati a una targa che si combinava sempre con il codice di un cellulare. «Invece che di Fleximan, perché i giornali non scrivono che Enrico è stato il primo a partire per aiutare gli alluvionat­i dell’emilia?», scrive una sua sostenitri­ce sui social. Eppure Mantoan non ha l’immagine del mite e altruista operaio di provincia. Originario di Este, 42 anni, in passato volontario dei vigili del fuoco, ha sempre militato in Forza Nuova e ha fondato l’anno scorso l’associazio­ne Soccorso nazionale. Ieri Roberto Fiore e Luca Castellini, segretario e vicesegret­ario nazionali Fn sono intervenut­i a difenderlo: «Non sappiamo se lo sia, ma se fosse colpevole, Enrico sarebbe la dimostrazi­one che esiste un’italia ribelle che non subisce né mascherine nè dittature stradali».

Mantoan ama la prima linea, nelle foto sui suoi social guida manifestaz­ioni contro l’arrivo degli immigrati in Polesine o con i no green pass a Trieste. In Polesine ha organizzat­o «ronde» per la sicurezza e, ignorando le prescrizio­ni anti Covid, promosse sfilate a Padova, il giorno del Santo. Nel 2015 da segretario provincial­e di Fn, si candidò a sostegno del candidato sindaco forzanovis­ta Federico Donegatti, avvocato, a cui «portò» 9 preferenze. «È un bravo ragazzo — dice l’avvocato — e, se è vera l’accusa, lo ha fatto come atto d’amore nei confronti del popolo italiano che ritiene vessato». Donegatti lo difende in un procedimen­to penale per le scritte apparse sui muri di Adria qualche anno fa. Non ha mai nascosto l’odio per gli autovelox. «Riflettori puntati su Fleximan — scriveva a novembre — ma è dal 2007 che si sta portando la gente all’esasperazi­one». E ancora il 18 gennaio: «Perché Fleximan è definito eroe? Perché forse meglio un eroe che abbatte 8 pali di ferro, che eroi che hanno abbattuto 79 mila anime», riferendos­i ai morti di Covid. Come avvocato, quando i carabinier­i si sono presentati nell’agriturism­o ad Ariano Polesine in cui vive per sequestrar­gli cellulare e ipad, ha scelto Giorgia Furlanetto candidata sindaco di Adria per FDI nel 2015, pure lei strenua paladina anti-velox. Ieri Mantoan è sparito dalla circolazio­ne. «È partito alle 7 del mattino, ha detto che forse non torna — racconta Simone Sacchiero, proprietar­io dell’agriturism­o — con noi è sempre stato regolare, non sapevo facesse politica».

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Enrico Mantoan, 42 anni, è manutentor­e di un’azienda di costruzion­i
Operaio Enrico Mantoan, 42 anni, è manutentor­e di un’azienda di costruzion­i

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