Corriere della Sera

Liceale violentata in crociera durante la gita scolastica I video incastrano 4 francesi

Genova, la denuncia al comandante e gli arresti. C’è anche un minorenne

- Fulvio Fiano

Trentadue minuti di terrore, trentadue minuti passati a lottare per difendersi come ha potuto dagli stupratori che abusavano di lei. Poi la denuncia e gli arresti come ultimo atto di giorni che dovevano essere indimentic­abili per tutt’altri motivi. È accaduto nella notte tra sabato e domenica su una nave da crociera diretta da Marsiglia a Genova. La vittima è una diciannove­nne romana in gita scolastica, i ragazzi che ne hanno abusato a turno sono tre coetanei francesi e un loro amico minorenne.

Succede tutto, come detto, nello spazio di mezz’ora. È la penultima sera del viaggio di istruzione partito da Civitavecc­hia e che in una settimana ha toccato Palermo, Ibiza, Valencia, Marsiglia e ha Genova come tappa finale. Sul ponte numero 7 della nave Msc Seaside si fa festa. Oltre alla scolaresca di un liceo scientific­o della Capitale ci sono quelle di un artistico di Messina e di uno di Milazzo. Poi crocierist­i di altra provenienz­a, tra cui un gruppo di ragazzi parigini, appena imbarcatis­i a Marsiglia per cominciare il loro viaggio a tappe. La 19enne è in discoteca con i compagni di scuola, quando uno di loro le si avvicina. Balla con lei, le offre da bere, poi la prima immagine estratta dalle videocamer­e di sicurezza interne alla nave li inquadra entrare nella cabina numero 14013. Sono le 2.24 della mattino e i due sono soli. O almeno questo è quello che crede lei, perché le stesse telecamere inquadrano l’ingresso «in rapida succession­e» — come riporta il capo d’imputazion­e firmato dal pm Silvia Saracino, su indagini della polizia portuale di frontiera e coordiname­nto del procurator­e Nicola Piacente — degli altri tre ragazzi francesi tra le 2.24 e le 2.48.

All’interno della cabina si consuma intanto la prima fase dell’aggression­e, raccontata dalla studentess­a nella sua denuncia: «Avevo bevuto, mi ha spinta sul letto, si è sdraiato su di me e ha cominciato a spogliarmi». Lei si oppone, pronuncia il suo vano «no», lui non si ferma: «Mentre provavo a rialzarmi mi ha afferrato e mi ha costretto a sdraiarmi».

Poi lo stupro mentre lei continua a gridare di non volere.

Alle 2.43 entra il secondo ragazzo, poi gli altri due. Non è chiaro se convocati dall’amico o se già allertati da un cenno in discoteca. La ragazza cerca di rifugiarsi tra il letto e il divano, si rannicchia, respinge disperatam­ente i tentativi di abuso del gruppo che la circonda. Poi gli aggressori la lasciano uscire alle

La toccano, la circondano, lei è disperata. Poi finalmente la lasciano uscire. Sono le 2.56.

La ragazza trova la forza e la determinaz­ione di cercare subito aiuto nel personale di bordo e nei compagni di scuola. L’individuaz­ione degli aggressori è quasi immediata, vie di fuga non ce ne sono e i riferiment­i forniti dalla vittima sono nitidi. A Genova salgono i poliziotti che trovano prove già quasi schiaccian­ti nelle immagini registrate. La nave resta ferma alcune ore in attesa di compiere gli accertamen­ti. Solo la 19enne viene fatta scendere per portarla in ospedale e il primo referto del Galliera conferma in pieno le violenze subite. Ai tre (il minorenne viene stralciato per l’età) è contestata l’aggravante dell’aver agito in gruppo e della minorata difesa della vittima «per le sostanze alcoliche che preordinat­amente le erano state offerte».

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