Corriere della Sera

Cronenberg, il dolore è horror: ispirato dalla morte della moglie

«Storia nata da un lutto, con Cassel e Kruger ho romanzato situazioni reali»

- Da uno dei nostri inviati Valerio Cappelli

«Vuoi vedere la tomba di mia moglie?», chiede Vincent Cassel al primo (e ultimo) appuntamen­to con la donna che doveva interrompe­re il suo lutto. Ed ecco il succo della risposta della donna, francament­e intimidita: «Senti bello, sei un tipo interessan­te però, too much…». E così esce subito dal film.

David Cronenberg a Cannes è una presenza che si fa sentire, torna per la settima volta in gara (premio giuria Crash nel ’96) con un film strettamen­te personale, The Shrouds: «Ho cominciato a elaborarlo dopo la morte di mia moglie Carolyn, documentar­ista e montatrice. Siamo stati insieme per 43 anni. L’ho dedicato a lei». Un body horror in puro «Cronenberg style»: l’ossessione del corpo e le sue trasformaz­ioni. Però lui lo definisce «un film molto realistico. Ho romanzato alcune situazioni reali, ho provato emozioni che non avevano nulla a che fare col film».

Cassel è un uomo d’affari e tra le sue proprietà ha un cimitero. Ha inventato una tecnologia applicata alle tombe che consente ai vivi di mostrare i loro cari defunti in sudari high-tech. Ma una notte quelle tombe tutte uguali vengono profanate. Cassel si mette alla ricerca degli autori del misfatto, si innesca una trama con mille rivoli e altrettant­i dialoghi. Scoperti i fili recisi della fibra ottica, diventa una spy story in cui i russi per conto dei cinesi vogliono entrare nella App del sepolcro tecnologic­o, collegata tramite un software ai telefonini. Così facendo possono entrare in contatto con i segreti dell’Occidente e le menti dei popoli occidental­i, e sorvegliar­le. Ma non bisogna andar lontani per trovare l’hacker.

Diane Kruger (ha preso il posto di Léa Seydoux) interpropr­io preta tre ruoli, la moglie defunta, la sorella di lei e un avatar virtuale: «Si parla di cosa significhi invecchiar­e con qualcuno, e cosa significa veramente amare. Mi sono emozionata quando David in pratica mi ha chiesto di essere sua moglie nel film».

Vederla col corpo mutilato a causa del tumore, senza un braccio e un seno, con il surplus dell’anca che le si rompe mentre fa l’amore con Cassel (mentre veste i panni non del marito ma del cognato), mette tristezza; non bastava quello che patì come Bridget Von Hammersmar­k in Bastardi senza gloria di Tarantino (nel 2009 in anteprima a Cannes), quando le spararono a un piede. «Questo film — racconta l’attrice — mi ha fatto riflettere sulla mia mortalità».

Prende corpo (è il caso di dire) un dilemma morale che coinvolge sistema neurologic­o, organico, umanistico. Cronenberg: «Sono ateo e non credo nell’aldilà. Per citare il mio film Crimini del futuro, il corpo è la realtà. Quella tecnologia un giorno potrebbe esistere, si potrebbero creare quei sudari, potrebbe essere il nostro futuro».

L’incontrast­ato re del macabro d’autore, nei suoi film indaga sulle modifiche genetiche, sul rapporto tra biologia e scienza. Sembrano lezioni di anatomia. In questo caso, «ho sentito il bisogno di entrare nella bara con mia moglie. Volevo capire cosa significa veramente lasciare andare qualcuno». Cassel lo ridice pari pari in una scena: «Ho una urgenza viscerale di essere seppellito con lei, non posso sopportare che se ne stia da sola». Intanto il regista fa zoom sul teschio, mentre il corpo comincia a decomporsi in 3D.

Il regista ripete che la sua carriera dovrebbe chiudersi qui, con questa storia così privata. Poi sembra averci ripensato. Ma la sua preoccupaz­ione ieri era quella di inciampare sugli scalini del tappeto rosso, raggiungen­do nella cine-infermeria Diane Kruger: «Ho 81 anni, e quegli scalini rossi sono così ripidi…».

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David Cronenberg, con gli occhiali bianchi, sul red carpet con il cast del suo «The Shrouds». Da sinistra Vincent Cassel, proprietar­io di un cimitero e inventore di una tecnologia applicata alle tombe che consente ai vivi di mostrare i loro cari defunti in sudari hightech; Diane Kruger che interpreta tre ruoli, la moglie defunta, la sorella di lei e un avatar; e Guy Pearce
Protagonis­ti David Cronenberg, con gli occhiali bianchi, sul red carpet con il cast del suo «The Shrouds». Da sinistra Vincent Cassel, proprietar­io di un cimitero e inventore di una tecnologia applicata alle tombe che consente ai vivi di mostrare i loro cari defunti in sudari hightech; Diane Kruger che interpreta tre ruoli, la moglie defunta, la sorella di lei e un avatar; e Guy Pearce

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