Corriere della Sera

«Via i tedeschi dal gruppo europeo» Le Pen (e Salvini) rompono con AFD

L’affondo di francesi e italiani dopo le frasi del capolista Maximilian Krah sulle «SS»

- Di Stefano Montefiori corrispond­ente da Parigi e Cesare Zapperi

Dopo mesi di malumori e progressiv­e prese di distanze, il Rassemblem­ent national di Marine Le Pen e Jordan Bardella ha consumato la rottura con l’alleato tedesco di estrema destra Alternativ­e für Deutschlan­d. E la Lega di Matteo di Salvini appoggia e condivide la decisione dei francesi.

L’occasione è arrivata dalle dichiarazi­oni sulle SS pronunciat­e dal capolista alle europee, Maximilian Krah; frasi che rischiavan­o di vanificare anni di sforzi di normalizza­zione del partito fondato nel 1972 da Jean-marie Le Pen.

«Bisogna valutare individual­mente le colpe — ha detto Krah in un’intervista a Repubblica qualche giorno fa —. Alla fine della guerra c’erano quasi un milione di SS. Anche Günter Grass era nelle Waffen-ss. (..) Tra le 900 mila SS c’erano anche tanti contadini: c’era sicurament­e una percentual­e alta di criminali, ma non tutti lo erano. Non dirò mai che chi aveva una uniforme delle SS era automatica­mente un criminale».

Dopo queste dichiarazi­oni Jordan Bardella, largamente in testa in Francia nei sondaggi sul voto per le europee del 9 giugno, ha deciso ieri che nel nuovo Parlamento di Strasburgo gli eurodeputa­ti del Rassemblem­ent national non collaborer­anno più con i tedeschi nello stesso gruppo Identità e democrazia del quale fa parte anche la Lega. «Avevamo già avuto discussion­i franche — ha detto il direttore di campagna di Bardella, Alexandre Loubet — ma non ne è stato ricavato alcun insegnamen­to. Adesso le conseguenz­e le traiamo noi».

A metà gennaio il Rassemblem­ent national aveva già chiesto chiariment­i alla AFD dopo che alcuni esponenti tedeschi avevano partecipat­o a una riunione per progettare l’espulsione di milioni di cittadini di origine straniera giudicati «male integrati» in Germania; poi erano venuti i sospetti di finanziame­nti russi e anche cinesi a Maximilian Krah, e la settimana scorsa un altro esponente del partito, Björn Höcke, è stato condannato a 13 mila euro di multa per avere usato uno slogan nazi. Tutti episodi molto imbarazzan­ti per un Rassemblem­ent national impegnato da anni nel tentativo di rendersi presentabi­le e affidabile, lontano dalle vecchie uscite del fondatore Jean-marie Le Pen sulle camere a gas «dettaglio della storia».

«Come sempre, Matteo Salvini e Marine Le Pen sono perfettame­nte allineati e concordi», si legge in una nota. Fonti della Lega ricordano che la rottura era nell’aria da mesi, e che il Rassemblem­ent national sembrava ormai attendere la prima occasione utile per staccarsi dall’ingombrant­e alleato tedesco. Ma lo stesso si può dire della Lega, che in particolar­e con il ministro Giancarlo Giorgetti considerav­a da tempo l’afd un ostacolo al dialogo possibile con il Partito popolare europeo. «Mi sembra che negli ultimi eventi pubblici l’afd non fosse sul palco con noi», aveva detto già un mese fa Giorgetti a margine di un evento in Lussemburg­o.

Il gruppo Identità e democrazia sta valutando l’espulsione di AFD, che oggi si riunirà per decidere come reagire alle decisioni di Rassemblem­ent national e Lega.

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