«Meno burocrazia nella sanità per riportare i medici in Italia»
Schillaci all’incontro di Rcs Academy: rendere più attrattive le professioni della salute
Taglio delle liste di attesa, una sanità digitalizzata e una medicina territoriale efficace grazie alla presenza capillare di medici e infermieri (che non scappano più all’estero). Sono solo alcuni dei temi emersi durante l’ottava edizione dell’healthcare Talk organizzato da Rcs Academy e Corriere della sera. In apertura il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha toccato la questione dei tempi della sanità: «Il problema delle liste di attesa è uno dei più sentiti dai cittadini. È inaccettabile ci siano ancora agende chiuse, non prenotabili. Stiamo preparando un decreto-legge per affrontare il problema. L’idea è arrivare ad un sistema che ci consenta di ricevere in tempo reale le liste d’attesa e monitorarle». Un progetto per cui serve la collaborazione massima delle Regioni e delle aziende ospedaliere. Il ministro ha anche affrontato il tema della fuga dei cervelli. «Stiamo lavorando per non avere più carenza di medici e ci sono nuove norme per l’accesso al test di Medicina. Abbiamo però un problema con alcune specializzazioni come anatomia patologica o radioterapia. Su questo vogliamo intervenire rendendo più appetibile iscriversi ad alcune scuole di specializzazione». Va poi valorizzata la professione dei medici, che faticano a far carriera e scontano il peso della burocrazia, e degli infermieri che in «Italia sono pagati molto di meno rispetto a tante realtà europee».
Il futuro della medicina al centro anche del panel con Lorenzo Positano di Bcg che ha parlato di una sanità sempre «più digitale e sul territorio» mentre di percorsi di cura e tecnologie hanno discusso Rocco Bellantone dell’istituto superiore di Sanità, Chiara Gibertoni dell’irccs Policlinico di Sant’orsola, David Korn del Policlinico A. Gemelli Irccs e Domenico Mantoan di Agenas che ha parlato del problema dei pronto soccorso affollati «con l’80% di ingressi in codice bianco». L’assistenza inclusiva è stata invece oggetto di discussione tra Walter Bergamaschi di Ats Milano e Alberto De Negri di Kpmg. Marcello Cattani, presidente Farmindustria, ha sottolineato il ruolo della filiera delle Lifescience in Italia «che valgono il 12% del Pil e arriveranno nei prossimi anni al 15». Il confronto è stato poi arricchito dagli interventi di Andrea Maini di Piam Farmaceutici, di Anna Chiara Rossi di Alexion, Astrazeneca rare disease e Federico Villa di Eli Lilly. Sulle opportunità offerte dall’utilizzo delle nuove tecnologie in ambito sanitario si sono poi susseguite le voci di Enrico Vita di Amplifon e Davide Passero di Alleanza Assicurazioni. Grazie ad Antonella Levante di Iqvia Italia si è parlato di Human data science mentre l’intelligenza artificiale applicata alle scienze della vita è stata al centro dell’incontro con Pierluigi Paracchi di Genenta Science, Maria Rosaria Taddeo dell’oxford Internet institute e Marino Zerial dello Human Technopole. In chiusura focus su leadership e comunicazione con Paola Testori Coggi di Donne Leader in Sanità, Carola Salvato di HH&Y Italy, Marta Marsilio di Fondazione Irccs Istituto neurologico Carlo Besta dell’università degli studi di Milano e Corrado Tomassini di Red Havas Health.