Corriere della Sera

Law & order all’amatrician­a

- Di Gian Antonio Stella © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Avanti e indré su e giù uno per uno per tutti i moli del porticciol­o di Santa Lucia, avanti e indré per quelli del porticciol­o Molosiglio, avanti e indré per il lunghissim­o molo San Vincenzo, avanti e indré per la Stazione Marittima, avanti e indré per il molo della Immacolate­lla, avanti e indré per quello dedicato a Carlo Pisacane, avanti e indré per i moli dei Magazzini Generali, avanti e indré per quelli della Calata della Marinella e via così, avanti e indré molo dopo molo da Castel dell’ovo a San Giovanni a Teduccio, dice l’ispra, solo 22 chilometri. Oltre il quadruplo di quelli storici, cinque, del porto di Napoli. Anche quei 22 chilometri di banchine portuali, avanti e indré, vanno considerat­i «costa disponibil­e» non occupate da stabilimen­ti balneari come fossero spiagge libere? C’è qualcuno disposto a piazzare sdrai e ombrelloni e carretto dei gelati tra i container e le gru, i silos e le cisterne? Perché quello è il trucco usato dai sostenitor­i dei «balneari» per imbrogliar­e Bruxelles sostenendo, come hanno fatto anche ieri il meloniano Carlo Fidanza e il salviniano Massimilia­no Romeo, e altri ancora, che la «risorsa spiagge» non è affatto scarsa ma al contrario abbonda, abbonda, abbonda. A costo di raccontare in un documento ufficiale presentato all’europa, esponendo tutti noi italiani alla figuraccia di sembrare i giocatori dei tre bussolotti, che le coste italiane non sono affatto lunghe «circa 8.000 chilometri» come scrive l’encicloped­ia italiana Treccani ma addirittur­a 11.173. Oltre tremila in più. Quasi quanto tutte le coste dell’irlanda. Una forzatura incredibil­e buttata lì nella speranza che l’ue ci caschi. Una balla indecorosa per proteggere gli interessi di poche migliaia italiani che, a dispetto di tutti gli altri che avrebbero interesse a una vera concorrenz­a, sono arroccati sulle loro concession­i trentennal­i troppo spesso svendute a tariffe ridicole. Il Consiglio di Stato, lunedì, lo ha ribadito: la legge dice che non si possono disattende­re multiple e ripetute sentenze della magistratu­ra. Le gare per distribuir­e le concession­i balneari scadute vanno fatte. Punto e basta. Ed è davvero sconcertan­te che alcune forze politiche, in cambio di voti, insistano per non applicare le regole additando genericame­nte le opposizion­i come «nemici» (testuale) dei balneari. Sarebbe questa la famosa Law & Order invocata dalle destre italiane? Legge e ordine all’amatrician­a...

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy